Quali sono i migliori progetti di design dell’anno

Scelti dal Design Museum di Londra: un nuovo museo, un inchiostro e una carrozzina per andare in giro ovunque

L'esterno del National Museum of African American History and Culture - 1 settembre 2016 (Alex Wong/Getty Images)
L'esterno del National Museum of African American History and Culture - 1 settembre 2016 (Alex Wong/Getty Images)

Il museo sulla storia e cultura nera a Washington DC, progettato dall’architetto britannico-ghanese David Adjaye, è stato scelto come Design del 2017 dal Museo del Design di Londra, che da dieci anni sceglie i migliori progetti in diverse categorie: architettura, moda, grafica, design di prodotto, mondo dei trasporti, design digitale. È la seconda volta che il riconoscimento va a un edificio, dopo che nel 2014 fu vinto dal centro Heydar Aliev, progettato da Zaha Hadid in Azerbaijan. Con i suoi Beazley Designs of the Year il museo, aperto nel 1989, premia i migliori progetti dei dodici mesi precedenti, tenendo conto di eleganza, efficienza, innovazione e capacità di essere all’avanguardia: come si legge sul sito, “un giorno anche gli altri musei metteranno in mostra queste cose”.

I vincitori sono stati selezionati tra oltre 60 proposte arrivate da tutto il mondo da una giuria composta da sette giudici, tra giornalisti e designer. Tra gli altri progetti vincitori c’è il Nike Pro hijab, il velo di Nike che vuole rivoluzionare lo sport tra le donne islamiche, la carrozzina Scewo che facilita l’ascesa e discesa delle scale, e un inchiostro fatto con le emissioni di carbonio che inquinano l’aria.

Il National Museum of African American History and Culture fa parte dello Smithsonian Institution, la grande istituzione didattica e museale che già gestisce i più importanti musei della città, e si trova sul National Mall, il prato longitudinale che si estende dal Campidoglio al Lincoln Memorial. Il posto è stato scelto perché nel 1963 vi si affollarono 200mila persone per ascoltare il famoso discorso “I have a dream” di Martin Luther King.

Il museo, inaugurato nel 2016, è vasto 29 mila metri quadrati, è costato 540 milioni di dollari, circa 430 milioni di euro, ed è stato disegnato dal 51enne Adjaye, probabilmente il più famoso architetto afroamericano al mondo, insieme ad altri tre studi americani, Davis Brody Bond, Freelon Group e SmithGroupJJR. La struttura ha la forma di una corona yoruba, un popolo dell’Africa occidentale, composta da tre volumi ricoperti di metallo in filigrana, un’allusione ai lavori di ferro battuto realizzati dagli artigiani neri per le case di Charleston e New Orleans.

È disposto su cinque piani di cui tre interrati, in cui sono esposti 37 mila oggetti per raccontare la storia dei neri negli Stati Uniti, dalla schiavitù a oggi. La giuria lo ha scelto perché «è un progetto bello per il design, ha un impatto culturale enorme ed è in grado di far vivere un’esperienza emozionante». David Rowan, uno dei giudici, ha ricordato che «Non si tratta solo di una struttura impressionante e già iconica nel cuore della capitale americana, è anche la realizzazione di un intero secolo di progetti, rifiuti, opposizione politica e infine collaborazione nel realizzarlo». Già dal 1915 si iniziò a parlare di un museo dedicato agli afroamericani ma i progetti vennero sempre bocciati e acquistarono peso solo negli anni Ottanta; il Congresso ne approvò la costruzione solo nel 2003 e il luogo venne scelto nel 2006. La cerimonia di inaugurazione, il 24 settembre 2016, è stata presieduta dall’allora presidente Barack Obama.