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  • Domenica 13 agosto 2017

Anche la ong Sea Eye sospenderà le attività di soccorso ai migranti nel Mediterraneo

Come MSF è preoccupata che diventino pericolose, dopo gli annunci della Libia sull'estensione delle proprie acque territoriali

Domenica 13 agosto la ong tedesca Sea Eye, che opera nel mar Mediterraneo per prestare soccorso ai migranti che partono dalla Libia, ha annunciato che sospenderà temporaneamente le sue attività perché delle nuove decisioni della Libia le rendono pericolose. La stessa decisione è stata presa sabato dalla ong Medici Senza Frontiere. Sea Eye, che è l’ong che era andata a prestare soccorso all’equipaggio della C-Star, la nave affittata dall’organizzazione di estrema destra “Generazione Identitaria” per contrastare proprio il lavoro delle ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo (aiuto poi rifiutato), ha scritto su Facebook che le ragioni dietro alla scelta dipendono dalla «nuova situazione nel Mediterraneo occidentale, dopo che il governo libico ha annunciato un’estensione indefinita e unilaterale delle proprie acque territoriali, in relazione a un’esplicita minaccia contro le ong private». Continuare le attività di soccorso, dice Sea Eye, «sarebbe irresponsabile nei confronti del nostro equipaggio».

La decisione della Libia a cui fa riferimento Sea Eye è quella di istituire una propria zona di ricerca e soccorso (SAR) – che per diventare effettiva deve prima essere approvata dalla Organizzazione marittima internazionale – che limita l’accesso alle navi delle ong nelle acque internazionali al largo delle coste del paese. Le ong sono preoccupate di quello che potrebbe fare la Guardia costiera libica alle loro navi se le sorprendesse a operare nella nuova SAR libica. Questi problemi arrivano due settimane dopo l’approvazione della nuova missione che prevede il dispiegamento di una o più navi italiane, con il sostegno di centinaia di uomini e mezzi aerei, con l’obiettivo di aiutare la Guardia costiera libica a fermare gli scafisti che trasportano i migranti dalle coste libiche a quelle italiane.

Anche la ong Save the Children ha annunciato di aver sospeso le operazioni della sua nave Vos Hestia per via della decisione della Libia. La nave rimarrà ferma a Malta «in attesa di capire se ci sono le condizioni di sicurezza per riprendere le operazioni».