Cose che forse non sapete su David Hockney

Compie oggi 80 anni, è stato tra i più noti esponenti della pop art – lo avete visto per forza, qualche suo lavoro – e da qualche anno dipinge su iPad

(Hannelore Foerster/Getty Images)
(Hannelore Foerster/Getty Images)

David Hockney è uno degli artisti più noti e importanti del 20esimo secolo e da qualche decennio sicuramente il più noto artista britannico in vita. Compie oggi 80 anni ma è ancora molto attivo, e «la sua vivacità e curiosità sono sempre quelle di un tempo», ha scritto di recente il Guardian. Hockney è vivace e curioso perché è famoso soprattutto come pittore (e ha dipinto quadri con stili diversissimi) ma è anche molte altre cose: illustratore, incisore, disegnatore, tipografo, fotografo e scenografo. È famoso per alcuni suoi dipinti, di quelli che magari li avete visti ma non sapevate fossero suoi, e per essere stato uno dei più grandi esponenti della pop art; ma soprattutto per aver cercato sempre strade nuove per fare arte: la più recente, a cui si dedica da qualche anno, riguarda i dipinti fatti con l’iPad.

Se non lo conoscete, David Hockney è uno che ne ha fatta tante, nei 60 anni da cui dipinge. Se lo conoscete, vale la pena ricordare quanto ha detto Chris Stephens, direttore di una recente mostra che la Tate Modern di Londra gli ha dedicato: «La fama e popolarità di Hockney non devono distrarre dalla sua arte: essere accessibile non lo rende meno grande».

Hockney è nato a Bradford, in Inghilterra, il 9 luglio 1937, figlio di genitori che il Guardian ha definito «radicali e appartenenti alla classe operaia». Pochi anni dopo, durante la Seconda guerra mondiale, il padre fece obiezione di coscienza, rifiutandosi di combattere. La madre era metodista e vegetariana. Intervistato qualche mese fa da Dario Pappalardo di Repubblica, Hockney disse, parlando di come si appassionò all’arte: «Mio padre, impiegato, mi portava al museo a Bradford, dove sono nato, nello Yorkshire. Anche se non c’era granché, solo pittori vittoriani. Ricordo la riproduzione di una strada dipinta da Cézanne appesa nella casa accanto alla nostra: per me era la cosa più bella vista da piccolo. Ma la vera scoperta è stata a Leeds, dove ho incontrato da vicino l’arte italiana, i francesi, Bonnard. Ho sempre voluto fare l’artista: a 7 anni lo sapevo già. A 16 ero alla Bradford School of Art e a 18 sono andato a Londra».

Dopo la Bradford School of Art, Hockney si iscrisse al Royal College of Art. Nel 1962, per protesta contro la scuola che gli chiedeva di fare una specie di tesi scritta, fece il dipinto “The Diploma”, sostenendo che avrebbero dovuto giudicarlo solo per la sua arte. Riconobbero il suo talento e gli diedero il diploma. Da lì, Hockney iniziò ad affermarsi come esponente della pop art e, poi, a sperimentare, provare cose diverse.

Come ha scritto il Guardian, «i suoi cambi di gusti e temi non sono dovuti a una carenza di disciplina; sono solo fasi della grande ricerca di Hockney: la sua appassionata, ossessiva ricerca volta a ricreare in due dimensioni il mondo solido, volubile e mutevole». Da diversi anni Hockney vive a Los Angeles: fuma diverse decine di sigarette al giorno, ha quasi del tutto perso l’udito, ma continua a dipingere, ormai quasi solo su iPad. Parlando di quando si trasferì in California, ha detto: «Quando ho comprato la casa, all’inizio degli anni Ottanta, questa parte era un campo da tennis: l’ho trasformato in studio. Billy Wilder mi disse: “Strano: a Hollywood conosco per lo più gente che ha convertito studi in campi da tennis”».

Hockney è famoso, tra le tante cose, per i suoi dipinti di piscine: Ha detto di averne dipinte almeno 20 e che «riuscire a rendere la trasparenza dell’acqua è una sfida complicata che mi elettrizza ogni volta». Se avete visto il recente film A Bigger Splash – di Luca Guadagnino, con Tilda Swinton – è tratto da un suo dipinto degli anni Sessanta.

David Hockney Visits The New Nottingham Contemporary GalleryHockney davanti a “A bigger splash 1967”, nel 2009 (Christopher Furlong/Getty Images)

Tra le serie di cose per cui è famoso Hockney ci sono anche i “joiners”, delle serie di collage fotografici fatti usando foto Polaroid.

David_Hockney's_Mother(Wikimedia)

Il dipinto più grande di Hockney è “Bigger Trees Near Warter”: è alto 457 centimetri ed è lungo 1.219. Mostra un paesaggio dello Yorkshire, dove Hockney è nato e cresciuto.

David HockneyDavid Hockney davanti a ‘Bigger Trees Near Water’, nel 2007  (AP Photo/Sang Tan)

Un quadro di Hockney è, tra le altre cose, citato in Bojack Horseman, la serie animata di Netflix su un cavallo depresso: nel suo ufficio c’è è un quadro chiaramente ispirato a uno dei più noti di Hockney.

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BRITAIN-ART-EXHIBITION-HOCKNEY(“Portrait of an Artist (Pool with two figures)”, in una foto del 2017 (DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP/Getty Images)

Hockney ha spiegato, nell’intervista a Repubblica, di aver scelto di vivere a Los Angeles per il clima e per il cinema. Parlando dei suoi film preferiti ha fatto un elenco. L’ultimo potrebbe stupirvi: «E poi [Los Angeles] è la città del cinema: Luci della città, Tempi moderni e Il grande dittatore di Chaplin, Biancaneve e i sette nani, Pinocchio, Cantando sotto la pioggia sono tutte grandi opere d’arte del Ventesimo secolo nate qui. Per non parlare di Chi ha incastrato Roger Rabbit? Per me è un capolavoro assoluto: il primo film in cui i cartoni hanno dei contorni, si muovono nel mondo degli uomini. La storia del liquido che minaccia di distruggere Cartoonia, e quindi tutto il film, è una metafora del cinema».

Parlando della sua passione per i dipinti su iPad, ha detto: «L’arte deve capire la tecnologia, farla propria. La tecnologia ha sempre cambiato il senso delle immagini e le immagini sono il potere. Se l’arte fa a meno delle immagini, perde ogni possibilità, ogni potere. Ho cominciato prima a dipingere con l’iPhone. Poi, nel 2010, ho subito preso l’iPad in California. In Inghilterra non ce l’aveva nessuno. Per realizzare un dipinto con l’applicazione Brushes impiego un’ora. Con l’iPad non hai bisogno di nient’altro: hai tutti i colori sempre con te. Il risultato è diverso rispetto a quello della pittura “vera”. Ma una cosa non esclude l’altra». Ne parlammo qui.

La grande mostra dedicata dalla Tate di Londra a Hockney è finita il 20 maggio. Si possono però ancora visitare una mostra a lui dedicata al Centre Pompidou di Parigi (fino al 23 ottobre) e una mostra a lui dedicata dalla Galleria internazionale d’arte moderna di Ca’ Pesaro, a Venezia (fino al 22 ottobre).