Un carabiniere che ha condotto l’indagine sulla CONSIP è indagato per falso

Un capitano del Noe è accusato di aver falsificato l'intercettazione che proverebbe che l'imprenditore Alfredo Romeo abbia incontrato Tiziano Renzi

(Roberto Monaldo / LaPresse)
(Roberto Monaldo / LaPresse)

La procura di Roma ha indagato il capitano del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri Gianpaolo Scafarto, con l’accusa di falso aggravato nella sua gestione dell’inchiesta sulla CONSIP, la complicata vicenda su un presunto caso di corruzione che ha coinvolto Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, insieme all’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, alcuni dirigenti della società che si occupa di gran parte degli acquisti della pubblica amministrazione (la CONSIP, appunto, detta anche la “centrale acquisti”), e il ministro dello Sport Luca Lotti, anche lui molto vicino a Renzi.

Scafarto è accusato di aver manipolato gli atti dell’inchiesta – che all’inizio di marzo era stata revocata al Noe per le molte fughe di notizie, e trasferita al Nucleo Investigativo di Roma – falsificandone due elementi. In particolare, una frase attribuita da Scafarto a Romeo, nel quale diceva di avere incontrato Renzi, era stata in realtà pronunciata dall’ex deputato Italo Bocchino, tra le altre cose collaboratore di Romeo. L’intercettazione rappresentava la prova che Romeo, sospettato di aver provato a ottenere una serie di appalti da CONSIP, avesse effettivamente incontrato Tiziano Renzi. Bocchino ha poi spiegato lunedì di non conoscere Tiziano Renzi, e che la sua frase si riferiva al figlio Matteo, che ha incontrato alcune volte quando era parlamentare.

Scafarto è anche accusato di aver falsificato i documenti dell’inchiesta per attribuire ai Servizi segreti la responsabilità su un presunto pedinamento ai danni dei carabinieri che stavano svolgendo l’indagine. L’episodio in questione si riferisce a una persona vista dai carabinieri mentre rovistavano nella spazzatura vicino agli uffici della società di Romeo in cerca di alcuni bigliettini che poi sarebbero diventati una delle prove principali – e comunque piuttosto deboli – nell’inchiesta. La persona avvistata era però, scrive il Corriere, un residente che viveva in quella strada, avevano accertato gli stessi carabinieri.

Oggi Scafarto è stato interrogato, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Matteo Renzi, ospite di Porta a Porta (che viene registrato nel pomeriggio), ha detto: «È molto strano quello che sta avvenendo ma ho totale fiducia nella magistratura. Non abbiamo nulla da nascondere. Sarebbe facile per me venire qui oggi e dire, essendo in corso un’indagine per falso, ‘avete visto…’, niente di tutto questo, chiedo come cittadino che tutti abbiano totale fiducia nella magistratura e lo dico oggi che è più facile di due mesi fa perché credo che la verità viene sempre a galla».