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  • Giovedì 30 marzo 2017

Il North Carolina modificherà la sua legge discriminatoria

Era quella che introduceva l’obbligo per le persone transgender di utilizzare bagni pubblici che corrispondessero al loro sesso di nascita: ma è un compromesso che non piace agli attivisti LGBTI

Un cartello in un pub di Durham, North Carolina (Sara D. Davis/Getty Images)
Un cartello in un pub di Durham, North Carolina (Sara D. Davis/Getty Images)

Il Congresso statale del North Carolina, dove i Repubblicani hanno la maggioranza, e il governatore Democratico hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per abrogare la legge statale approvata nel marzo 2016 contro i diritti delle persone LGBTI. La legge, chiamata “House Bill 2” e molto controversa, aveva vietato ai governi locali di occuparsi di politiche antidiscriminatorie introducendo a livello statale un codice generale che però non citava esplicitamente le persone gay o transgender (la nuova legge era stata introdotta per reazione a un nuovo codice antidiscriminatorio comprensivo dei diritti di gay e transgender approvato un mese prima a Charlotte, la città più grande del North Carolina). Soprattutto la “House Bill 2” prevedeva l’obbligo per le persone transgender di utilizzare bagni o spogliatoi pubblici che corrispondano al loro sesso di nascita.

La legge del North Carolina era stata approvata quando era governatore il Repubblicano Pat McCrory, che alle elezioni dell’8 novembre è stato sconfitto dal Democratico Roy Cooper. A dicembre il nuovo governatore aveva chiesto al Congresso statale di cancellare la legge, inutilmente. Ora il leader del Senato e il presidente della Camera hanno fatto sapere di aver trovato un compromesso con Cooper e che la proposta per abrogare la legge sarà discussa oggi, giovedì 30 marzo. La proposta potrebbe contenere una moratoria sulle ordinanze di non discriminazione sull’orientamento sessuale valida fino al 2020 e lasciare ai legislatori statali la responsabilità delle politiche in materia di servizi igienici nelle strutture come i college e le università statali. Il compromesso è stato molto criticato dagli attivisti LGBTI, che chiedono invece un’abrogazione senza condizioni e che non ponga dei limiti temporali. Cooper ha detto di essere favorevole al compromesso, che non è un risultato «perfetto» ma abroga la legge e «comincia a migliorare la nostra reputazione».

La legge aveva causato gravi danni economici al North Carolina, per i boicottaggi che aveva provocato sia all’interno che dall’esterno dello stato: la NBA – la National Basketball Association, la principale lega professionistica di basket in Nordamerica – aveva annunciato per esempio che non avrebbe organizzato più l’All Star Game del 2017 a Charlotte. Negli ultimi mesi erano stati cancellati altri eventi: ad aprile Bruce Springsteen aveva annullato un concerto a Greensboro, il capoluogo della contea di Guilford; poi era stata la volta dei Pearl Jam, di Ringo Starr e del Cirque du Soleil. Le proteste avevano coinvolto anche diverse aziende, tra cui PayPal e American Airlines, Facebook e Google, la cui divisione di investimenti aveva detto che non avrebbe finanziato nessuna società del North Carolina finché la legge non fosse stata abrogata. L’agenzia di stampa Associated Press ha di recente pubblicato un’analisi in cui si stima che la legge avrebbe causato al North Carolina perdite superiori ai 3,7 miliardi di dollari nei prossimi 12 anni.