C’è anche qualcuno a cui “La La Land” non è piaciuto

Inizialmente ne hanno parlato tutti benissimo, poi sono venuti fuori i problemi: è un po' noioso, loro non cantano benissimo, e il jazz non è quella roba lì

di Emily Yahr – The Washington Post

Quando negli Stati Uniti alla fine dell’anno scorso La La Land – il film con protagonisti Ryan Gosling e Emma Stone, uscito la settimana scorsa in Italia – iniziava a raccogliere gli apprezzamenti quasi unanimi della critica che lo descriveva come un delizioso ritorno dei classici musical hollywoodiani, si poteva già avvertire il conto alla rovescia: quando ci vorrà prima che arrivino le reazioni negative? È difficile individuare il momento in cui la narrazione intorno al film è passata dagli «Oh, devi assolutamente vedere La La Land» ai «Mah, La La Land non è poi questo granché». Sembra però che con l’aumentare delle persone che vanno a vedere il film (per dare un’idea: negli Stati Uniti i cinema che proiettano La La Land sono passati dai 5 del 9 dicembre ai 1865 di due settimane fa) l’opinione pubblica penda verso il secondo giudizio. Non che la cosa importi più di tanto: La La Land ha già vinto 7 Golden Globes e martedì scorso ha ottenuto 14 nomination agli Oscar, eguagliando il record di Titanic ed Eva contro Eva.

Le reazioni contrastanti nei confronti del film hanno forse raggiunto il loro apice quando il popolare programma comico americano Saturday Night Live (SNL) ha trasmesso uno sketch in cui un uomo (interpretato dall’attore e comico statunitense di origini indiane Aziz Ansari, conduttore della puntata) viene interrogato dalla polizia perché il suo giudizio su La La Land è che sia “carino… ma anche noioso”. «La La Land è un film perfetto», gli urla contro una poliziotta «Ryan Gosling non ha imparato a suonare il pianoforte da zero perché un coglioncello potesse mettersi a cercare il pelo nell’uovo». In modo simile a Beygency – un altro sketch di Saturday Night Live in cui una misteriosa agenzia dà la caccia a un uomo che ha la colpa di considerare Beyoncé solo bravina invece che straordinaria – le lodi per La La Land – e il fatto che siano meritate o meno – sono diventate l’oggetto di battute.

Di seguito abbiamo messo insieme una guida alle critiche negative a La La Land e ai principali problemi che le persone hanno trovato nel film.

1) È un po’ noioso

«Penso che ci fossero troppi montaggi nella parte centrale», dice il personaggio interpretato da Ansari nello sketch di SNL, ammettendo anche di essersi addormentato durante il film. Strong, nel ruolo della poliziotta, non reagisce bene e gli urla: «È così che si mostra il passaggio del tempo, stupido pezzo di… ».
Il personaggio di Ansari non ha tutti i torti. In effetti il film, che racconta la storia d’amore tra Sebastian (un musicista jazz) e Mia (aspirante attrice), rallenta quando i due personaggi intraprendono le rispettive carriere separatamente. Come ha scritto l’Observer, «a metà il film si affloscia parecchio, come un materasso logoro che ha bisogno di nuove molle. I mesi di separazione hanno un effetto usurante sulla traiettoria del film, mentre lo spettatore aspetta pazientemente sperando che qualcosa nella trama si muova».

2) Gosling e Stone non sono cantanti o ballerini eccezionali

Certo, sono entrambi attori dal talento incredibile, ma quando si parla di cantare e ballare non si avvicinano nemmeno alle star hollywoodiane dei musical ai quali La La Land è spesso paragonato. «Il regista del film, Damien Chazelle, ha detto di essersi ispirato a Cantando sotto la pioggia per realizzare il film che è diventato il beniamino del 2016», ha scritto il sito americano Refinery29, «ma Emma Stone non è Debbie Reynolds». Ci sono poi alcuni critici a cui questo aspetto non interessa molto: «Nessuno dei due è un cantante o un ballerino particolarmente dotato», ha scritto Ann Hornaday nella sua recensione sul Washington Post, «ma, in un film che li muove come se fossero trasportati da vorticosa forza della natura, questo non conta: [Gosling e Stone] hanno la grazia spontanea propria di chi è nato per esibirsi che dona disinvoltura a ogni loro passo».

3) La questione del jazz

Il personaggio di Gosling, Sebastian, sogna di salvare il suo amato genere musicale, che pensa si stia sgretolando. I giornalisti che si occupano di musica hanno avuto molto da ridire sul modo in cui il jazz è presentato nel film: vedasi articoli comeLa La Land non ha idea di cosa stia succedendo nel mondo del jazz” di Vulture o “La La Land potrà anche essere un film fantastico sul tema dei sogni, ma per quanto riguarda il jazz è un’accozzaglia di luoghi comuni” su Slate.

4) La questione del “salvatore bianco”

Il personaggio di Sebastian è stato criticato per il modo in cui fa whitesplaining – la pratica in cui una persona bianca spiega a un nero in modo paternalistico questioni etniche o legate alla cultura dei neri – sul jazz. «Se devi fare un film che parla di un artista che rimane fedele alle origini del jazz nonostante le molte difficoltà e le reinvenzioni del genere (da parte di musicisti bianchi come per esempio Mayer Hawthorne) verrebbe da pensare che quell’artista debba essere nero», ha scritto MTV News.
Anche lo sketch di Saturday Night Live solleva la questione: quando il personaggio interpretato da Asnari fa notare la cosa, i poliziotti gli rispondono – deridendolo – che John Legend (che nel film interpreta l’amico musicista di Sebastian) e una coppia che compare in una scena su un ponte sono neri: caso chiuso, quindi!

5) La storia degli Oscar

Il sito di musica Spin paragona La La Land a Taylor Swift, per il modo in cui il film si presenta come lo sfavorito quando in realtà è più potente di quasi chiunque altro. La narrazione riguardo a La La Land ruota intorno al fatto che nessuno voleva realizzare il film perché era un musical e rappresentava un’incognita, che a Hollywood sono cose piuttosto rischiose.
In molti, però, hanno sottolineato come ultimamente quello dei musical sia un filone popolare, sia in televisione che al cinema. «Il modo in cui il film ha tessuto la sua narrazione sugli Oscar ci dà perlomeno l’opportunità di esaminare i privilegi del promuovere un film come La La Land, in particolar modo quando simula una sorta di goffa ingegnosità nella speranza di incespicare per caso nella gloria degli Oscar», ha aggiunto Spin.

6) Il personaggio di Stone

Il film si addentra più nelle aspirazioni di carriera di Sebastian e offre un ritratto molto più sfaccettato del suo percorso rispetto a quanto fa con Mia. Il New Yorker ha scritto che il regista Chazelle «trasforma Mia in un messaggio cifrato, non dandole niente di cui parlare… Chazelle non è interessato a Mia in quanto personaggio o persona ma come ornamento, il simbolo di un tipo di sogno e di un tipo di successo. Nel film è inserita come un personaggio vuoto, c’è solo il carattere e il talento di Stone a riempirla».

8) Il personaggio di Gosling

C’è chi trova lui e la sua ossessione per il jazz insopportabile. Il Guardian definisce Sebastian come «la persona peggiore con cui siete mai usciti», aggiungendo che è «uno snob del jazz, il tipo che quando una donna gli dice che “odia il jazz” le risponde che si sbaglia per poi portarla a un jazz club a ogni appuntamento successivo. Tra parentesi: spesso è anche un vero stronzo».

9) Le persone che amano o odiano il film per i motivi sbagliati

Le persone, allora, odiano davvero La La Land? Oppure è solo che il film si è macchiato del terribile peccato di essere diventato “troppo popolare”, soprattutto dopo la scorpacciata di premi ai Golden Globe? «Più che semplice snobismo è la logica di internet: qualsiasi film, libro o disco che ottengono apprezzamenti in tutto il mondo si presta a diventare una calamita per dei “punti di vista” nuovi da parte di commentatori online o per una “riconsiderazione” intelligente di critici e studiosi», ha scritto Salon.
O forse le reazioni positive sono un riflesso del 2016, un anno che è sembrato uno di quei sogni che si fanno quando si ha la febbre, e le persone stanno cercando freneticamente di fuggire dalla realtà? «il modo in cui critici e le organizzazioni che assegnano i premi hanno abbracciato La La Land dice più del desiderio disperato di un film come La La Land che della sua efficacia», ha scritto Spin, «visto in tempi meno apocalittici, ho il sospetto che le qualità di “evasione dalla realtà” del film svanirebbero».

© 2017 – The Washington Post