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  • Venerdì 25 novembre 2016

Le notizie false possono fare danni molto concreti

Una tranquilla pizzeria di Washington è stata accusata da siti e forum di estrema destra di essere un covo di satanisti e pedofili, e uscirne non sarà facilissimo

di Margaret Carlson – Bloomberg

La pizzeria Comet Ping Pong di Washington (via Facebook)
La pizzeria Comet Ping Pong di Washington (via Facebook)

Quando si entra da Comet Ping Pong, un ristorante di quartiere di Washington a circa tre chilometri dalla Casa Bianca, la prima cosa che si pensa non è «Questo posto è un covo di satanisti», ma piuttosto «Quanto ci vorrà prima che si liberi un tavolo» e «Qui è pieno di bambini». Nonostante sia una pizzeria familiare in un quartiere tranquillo, il Comet rimane pur sempre un posto a Washington in un anno di elezioni, una cosa sufficiente a trasformare questo ristorantino fuori mano e senza pretese nell’ossessione della cosiddetta “alt-right”, il movimento americano di estrema destra composto da un’accozzaglia di neonazisti, nazionalisti bianchi che sostengono con fervore Donald Trump, il presidente eletto degli Stati Uniti.

Uno dei principali subreddit − spazi dedicati a un determinato argomento di discussione all’interno di Reddit − dove si raccolgono i sostenitori di Trump è pieno di accuse secondo cui il Comet sarebbe la base di una rete di pedofili del Partito Democratico che si muoverebbe usando il fantasioso nome in codice “pizza” (in origine le voci sulla pizzeria erano raccolte all’interno di un subreddit dedicato, recentemente rimosso da Reddit). Su Twitter un utente ha chiesto all’account del sito di estrema destra Breitbart News, in risposta a un tweet sull’argomento, «O mio dio. Voi sapete cosa vuol dire? Devo essere furioso o solo affamato?» (giocando sulla somiglianza in inglese tra le parole angry e hungry). La risposta è furioso, come molte altre persone.

Il proprietario del Comet, James Alefantis, ha iniziato a capire che c’era qualche problema una settimana prima delle elezioni statunitensi, quando il suo profilo Instagram è stato intasato da messaggi violenti come «Ti ucciderò con le mie mani». Alefantis ha capito cosa stava succedendo quando ha scoperto che su siti come 4Chan, Reddit, Facebook, nell’account Twitter di Breitbart News, e fino in Arabia Saudita e Turchia, veniva accusato di essere in combutta con Hillary Clinton e la sua cerchia all’interno di una rete di rapimenti, molestie e tratta di minori.

L’origine degli attacchi è la serie di email trafugate a John Podesta, capo del comitato elettorale di Clinton, e pubblicate da WikiLeaks (Podesta è una delle poche persone sulla cui vita si potrebbe scavare senza trovare molto di più di una passione per il buon cibo italiano). I complottisti dell’alt-right si sono appigliati al fatto che alcune delle e-mail parlavano di una raccolta fondi organizzata al Comet, elogiando la pizza che Alefantis aveva cucinato per il compleanno di Podesta. Un amico di Podesta gli aveva mandato un’email per chiedergli se voleva che gli venisse restituito un fazzoletto con dei non meglio precisati motivi che richiamavano la pizza.

Nell’attuale turbinio di notizie false e assurdità complottiste, spesso fatte circolare apposta per condizionare la campagna elettorale o distruggere le vita di qualcuno, il passo per andare dalla storia del fazzoletto al titolo “Come 4Chan ha svelato il mondo malato delle élite occulta di Washington” è stato breve. Poco importa che Alefantis non abbia mai incontrato i Clinton: la cosa più vicina a conoscerli che abbia mai fatto è stata avere una relazione con David Brock, un ex conservatore diventato poi sostenitore di Clinton che gestisce un sito critico verso la destra americana chiamato Media Matters. I due si sono lasciati cinque anni fa.

Affinché la storia non morisse lì, verrebbe da pensare che la trama avrebbe dovuto infittirsi, ma non è così. Alcuni aspiranti detective hanno portato alla luce registri di imposte catastali, scattato foto a porte di bagni sospette e descritto come pornografici alcuni poster che mostravano delle persone che giocavano a ping-pong. Per dimostrare che nella pizzeria succedessero cose terribili sono stati pubblicati video di feste di compleanno presi da YouTube, e su Reddit un utente ha cercato di provare l’esistenza di un complotto scrivendo che «ci sono due comuni denominatori che continuano a saltare fuori. Bambini e pizza. Amici, abbiamo a che fare con il re del male».

Tuttavia non è emerso niente che suggerisca che Podesta sia mai andato oltre il mangiarsi qualche fetta di pizza, o che Alefantis non sia solo una vittima di un altro tentativo di calunniare i Clinton. Nei dieci anni di gestione della sua pizzeria su Connecticut Avenue, Alefantis ha ricevuto regolarmente recensioni entusiaste su Yelp e Facebook, almeno fino a quando non hanno iniziato a circolare queste voci. Ora Yelp è costretta a postare un avviso per segnalare che da quando «il Comet è finito sui giornali» alcune recensioni sulla pizzeria potrebbero non riferirsi a «esperienze personali dei clienti». Facebook, invece, non ha attivato nessun avviso, e ora sulla pagina del Comet ci sono oltre 80 recensioni a una stella, la valutazione più bassa. Grazie al passaparola i sostenitori del Comet hanno reagito inserendo 100 recensioni a 5 stelle.

La settimana scorsa sono passata dal Comet per parlare con Alefantis. Nel ristorante c’era la solita combinazione di famiglie amanti della pizza e bambini che giocavano a biliardino nel retro. Il locale, però, non era affollato come al solito. Può darsi che ad alcune persone leggere su Yelp frasi come «EVITATE QUESTO LOCALE DI SATANISTI!!! Sono dei pedofili» abbia fatto passare l’appetito. Alefantis ha detto che forse un’attività aperta da meno tempo sarebbe stata spacciata per via di una storia come questa, ma che lui ha la fortuna di avere clienti di ogni affiliazione politica e di essere conosciuto nel quartiere. Prima che iniziassero le polemiche aveva organizzato una festa per il quartiere offrendo da bere e pizza per tutti.

Nonostante le elezioni siano ormai finite e Clinton potrebbe presto diventare solo un ricordo, le intimidazioni non si sono fermate. Lunedì nel marciapiede davanti al Comet c’erano due contestatori. Grazie a una lunga opera di persuasione hanno accettato di entrare a parlare con Alefantis, e dopo essere rimasti delusi per non aver trovato conferma degli orrori che si aspettavano di scoprire all’interno, se ne sono andati dicendo: «Questo posto fa schifo».

L’Oxford English Dictionaries ha scelto come parola dell’anno “post-truth”, post-fattuale. In un mondo post-fattuale nelle ultime due settimane l’attenzione si è concentrata sulla Trump Tower – il grattacielo di New York dove risiede Donald Trump – per cercare di capire come sarà il futuro degli Stati Uniti con un presidente che ha galvanizzato l’alt-right. In questo senso, il caso del Comet dà da pensare. Per quel che lo riguarda, Alefantis vuol far tornare grande l’America [in inglese, “Make America great again”, lo slogan elettorale di Trump, ndt] tornando alla semplice verità.

© 2016 – Bloomberg