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  • Lunedì 21 novembre 2016

Gente che dorme poco e altri perché

Come mai apriamo le medicine dal lato sbagliato, ordiniamo con il dito sul menu e comunichiamo quanto poco abbiamo dormito: se lo chiede un libro più sul faceto che sul serio

Bompiani ha pubblicato il libro “41 perché di dubbio interesse“, una raccolta di piccoli accadimenti familiari a tutti su cui l’autore – Riccardo Froscianti, copywriter 36enne al suo primo libro – costruisce riflessioni e battute. In alcuni casi cercando una risposta, in altri facendo lo spiritoso: ma è soprattutto nella scelta delle domande che genera il meccanismo di riconoscimento da parte del lettore.

Perché chi si sveglia all’alba lo sottolinea fino al tramonto?

Perché non è riuscito a dormire il giusto e pretende giustizia. I colleghi diventano vittime perfette. E siccome la vendetta è un piatto che può essere servito caldo, li blocca la mattina prima del caffè e rincara la dose prima del secondo.

Si lamenta perché le sue azioni non vogliono reazioni: una seconda colazione, una mail senza allegato, una pausa prolungata, una mail senza oggetto, una battuta poco divertente, una mail senza senso. “Scusa ma stamattina mi sono svegliato all’alba” dice (o scrive) alzando le spalle.

Continua a lamentarsi perché vuole essere libero di commentare: la corrispondenza che non corrisponde mai ai nostri desideri, il collega che ride stranamente al telefono, la collega che non ride stranamente allo stesso telefono, il vecchietto che tiene il passo e non lo cede mai, il tram che non passa, il cameriere che non prende appunti e le riunioni che arrivano sempre a un punto morto. “Ma lo sai a che ora mi sono alzato io questa mattina?” dice (o scrive) abbassando le spalle. A volte allunga lo smartphone credendo di mostrare l’orario della sua sveglia.

E anche quando va a dormire, lo fa sempre in maniera solenne: “Vado a letto perché questa mattina mi sono svegliato all’alba”.

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