Disney vuole comprare Twitter?

Ora lo dice anche Bloomberg, dopo mesi di voci meno affidabili, ma in molti sono scettici sul senso di un eventuale affare

Nella serata di lunedì 26 settembre il sito di Bloomberg ha dato la notizia di un interesse da parte di Disney per Twitter, uno dei più grandi social network al mondo, che da più di un anno fatica a continuare a crescere e a sostenere la concorrenza piuttosto agguerrita di altre società come Facebook e Snapchat. Voci su un possibile interessamento da parte di Disney ad acquistare Twitter erano già circolate in passato, spesso da fonti poco affidabili e senza particolari dettagli e avevano lasciato il tempo che trovavano. L’annuncio di Bloomberg sembra essere invece più concreto, per lo meno per l’affidabilità della testata sulle notizie di economia: i due autori dell’articolo, Alex Sherman e Sarah Frier, scrivono di avere ottenuto informazioni da fonti vicine alle due aziende e che Disney sta lavorando con un consulente finanziario per valutare una possibile offerta per l’acquisto di Twitter.

La notizia è arrivata a pochi giorni di distanza da un altro articolo, pubblicato venerdì 23 settembre da CNBC, nel quale erano elencate alcune aziende potenzialmente interessate a un’acquisizione, comprese Google e Salesforce, multinazionale specializzata nei servizi di assistenza ai clienti e nelle tecnologie cloud. La prospettiva di un’acquisizione, annunciata dalla stampa, aveva portato a una notevole euforia in borsa intorno al titolo di Twitter, facendogli guadagnare più del 20 per cento, con una prestazione molto al di sopra di quelle abitualmente deludenti della società a Wall Street. L’articolo di Bloomberg di ieri ha avuto un effetto simile e sta mantenendo alto l’interesse intorno a Twitter, sul cui futuro gli analisti si interrogano da molto tempo.

Come avviene spesso in questi casi, né Disney né Twitter hanno smentito o confermato le notizie diffuse da Bloomberg, che comunque non sono molto circostanziate. Nell’articolo si parla genericamente di “persone vicine” alle due aziende e ci sono alcune valutazioni sull’amicizia di Jack Dorsey, CEO di Twitter e nel consiglio di amministrazione di Disney, con Bob Iger, il CEO di Disney che negli ultimi anni ha contributo ai grandi successi dell’azienda conducendo alcune importanti acquisizioni come Pixar, Marvel e Lucasfilm, la casa di produzione cinematografica di Star Wars. È stato lo stesso Iger a volere Dorsey nel consiglio di amministrazione della sua azienda, così come Sheryl Sandberg di Facebook, per avere consiglieri competenti sul tema dei nuovi media e dei social network.

Molti pensano ancora a Disney come l’azienda di Topolino, dei cartoni animati e dei parchi a tema, ma negli ultimi anni la società è stata profondamente trasformata da Iger ed è diventata una delle più grandi media company del mondo, in grado di produrre grandi utili (8,4 miliardi di dollari nel 2015) e di controllare diversi settori dall’intrattenimento all’informazione, passando per gli eventi sportivi trasmessi dalla sua ESPN. Disney non ha però una grande presenza online e, secondo Bloomberg, l’acquisizione di Twitter permetterebbe di colmare questa lacuna e di raggiungere un maggior numero di utenti, soprattutto tra le nuove generazioni che non si abbonano più alla televisione via cavo, preferendo il consumo di contenuti in streaming direttamente online. Twitter, dal canto suo, potrebbe sfruttare l’offerta di contenuti Disney per estendere il numero di iscritti e avere più risorse per investire nella trasmissione dei video, in forte crescita sui social network.

Al momento, però, non sembra esserci nulla di concreto all’orizzonte e non è nemmeno chiaro se ci sia l’interesse da parte di Twitter a farsi acquisire. Diverse altre grandi aziende di Internet, e non solo, hanno valutato nei mesi scorsi l’avvio di trattative per la vendita del social network, ma non si è andati oltre i primi contatti. La lista di acquirenti che a quanto pare hanno rinunciato, o che hanno sospeso le trattative, è lunga e comprende Microsoft, Time Warner, AT&T e 21st Century Fox. Ciclicamente riaffiora anche un’ipotesi Google, ma l’azienda è stata finora molto cauta sul tema, anche perché deve prima capire come costruire una sua alternativa social online, che al tempo stesso possa essere complementare e non in diretta concorrenza con Facebook, che vede prossimo il traguardo dei 2 miliardi di iscritti.

Twitter è un’azienda quotata in borsa e molti suoi azionisti fanno da tempo pressioni per una vendita, con la duplice speranza di raccogliere qualcosa dalla vendita delle azioni e di vedere cospicui investimenti da una nuova proprietà per rilanciare il social network. Twitter ha un valore di mercato intorno ai 16 miliardi di dollari, quindi un’acquisizione da parte di un’altra società sarebbe particolarmente oneroso e le prospettive incerte della società hanno finora disincentivato le offerte.

Peter Kafka, che per Recode segue il mercato dei social network e le sue evoluzioni, ha scritto un articolo che aggiunge ulteriore scetticismo circa un acquisto di Twitter da parte di Disney. A parte la vicinanza tra Dorsey e Iger, molti elementi fanno pensare che un’acquisizione non porterebbe a grandi vantaggi per le due aziende. Iger sa che Disney produce contenuti video e che Twitter vorrebbe essere una società che diffonde i video online, ma al tempo stesso è consapevole del fatto che il numero di abbonamenti alla tv via cavo continua a ridursi e che Disney ha bisogno dell’online come alternativa, per compensare (non a caso di recente ha investito un miliardo di dollari in BAM Tech, società che si occupa della trasmissione in streaming della Major League Basebal).

Twitter potrebbe essere la risposta alle necessità di Disney, ma dopo un’acquisizione la sua capacità di contrattare con altri produttori di contenuti sarebbe gravemente compromessa e così la sua possibilità di sviluppare nuove soluzioni per i contenuti video. Twitter sarebbe in mano a un concorrente dei principali altri produttori e distributori di video, che non lascerebbero più i loro contenuti sul social network. Per questo motivo secondo i più scettici un accordo con Disney non avrebbe alcun senso e potrebbe danneggiare gravemente Twitter, che ha già innumerevoli problemi ancora irrisolti, dal calo di iscritti ai costanti casi di abuso e violenza verbale tra i suoi utenti.