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  • Venerdì 22 luglio 2016

Che aria tira in Polonia

La discussa riforma della Corte Costituzionale sta per essere approvata, tra le critiche di Unione Europea e Stati Uniti per la deriva autoritaria del paese

di Marek Strzelecki – Bloomberg

Il presidente della Corte Costituzionale polacca, Andrzej Rzeplinski (AP Photo/Czarek Sokolowski)
Il presidente della Corte Costituzionale polacca, Andrzej Rzeplinski (AP Photo/Czarek Sokolowski)

In Polonia, il partito di maggioranza Diritto e Giustizia (PIS) continua a spingere per riformare la Corte Costituzionale del paese, e ha ottenuto dal Senato l’approvazione di una legge che non contribuisce a dissipare i dubbi sull’abbassamento degli standard democratici del paese. Per la seconda volta in nove mesi, Diritto e Giustizia sta modificando le norme che regolano il funzionamento della Corte Costituzionale, dopo che la precedente riforma aveva provocato la peggiore crisi tra la Polonia e i suoi alleati dell’Unione Europea e Stati Uniti dalla Guerra Fredda. Nonostante alcuni passaggi controversi siano stati ammorbiditi durante i lavori della camera alta del Parlamento polacco, il disegno di legge non recepisce le raccomandazioni dell’organo di controllo del Consiglio d’Europa – la Commissione di Venezia – ed è stato criticato dal difensore civico e dal Consiglio della Magistratura della Polonia.

Con i suoi tentativi di far approvare il disegno di legge, Diritto e Giustizia rischia di aggravare una frattura che ha spinto per la prima volta l’Unione Europea ad avviare un’inchiesta sullo stato di diritto in un paese membro, e che questo mese ha attirato le critiche del presidente americano Barack Obama. La precedente riforma aveva indebolito gli asset polacchi e portato l’agenzia di rating Standard & Poor’s a declassare per la prima volta il credito del paese, motivando la decisione con i timori sull’indipendenza delle principali istituzioni polacche.

La nuova legge non affronta le preoccupazioni espresse dalla Commissione di Venezia, come la mancata attuazione da parte del governo della sentenza che aveva revocato la precedente riforma e il rifiuto del presidente polacco Andrzej Duda di assegnare l’incarico ad alcuni giudici legittimamente nominati dal precedente parlamento. La legge, inoltre, obbliga il capo della Corte Costituzionale a permettere ai tre giudici eletti da Diritto e Giustizia – con una procedura che la corte ha giudicato come illegittima – a partecipare ai processi, e consente a una minoranza dei giudici di posticipare una sentenza della corte fino a sei mesi.

«Che i verdetti della corte non siano attuati è un fatto senza precedenti», ha detto mercoledì 20 luglio il presidente della Corte Costituzionale Andrzej Rzeplinski ai parlamentari polacchi. «Il lavoro fatto recentemente dal Parlamento sul disegno di legge dimostra che il sogno di alcuni politici è che questa legge possa legittimare le azioni del governo». Il disegno di legge, che secondo il Consiglio Nazionale della Magistratura polacco e i parlamentari dell’opposizione, mina la separazione dei poteri del paese, deve essere ora approvato definitivamente dalla camera bassa del Parlamento, dove Diritto e Giustizia ha la maggioranza. Per diventare legge, dovrà poi essere firmato dal presidente Duda.

© 2016 – Bloomberg