Storia di uno Stradivari rubato

E soprattutto del suo ladro, un musicista di talento dal pessimo carattere, raccontata dal Washington Post dopo mesi di ricerche

Il violino Stradivari appartenuto al violinista Roman Totenberg alla conferenza stampa con cui ne è stato annunciato il ritrovamento, il 6 agosto 2015, a New York (Andrew Burton/Getty Images)
Il violino Stradivari appartenuto al violinista Roman Totenberg alla conferenza stampa con cui ne è stato annunciato il ritrovamento, il 6 agosto 2015, a New York (Andrew Burton/Getty Images)

Il 6 agosto 2015 un violino costruito nel 1734 dal famoso liutaio di Cremona Antonio Stradivari è stato restituito alle sue legittime proprietarie, le figlie del violinista americano di origini polacche Roman Totenberg, dopo la morte dell’uomo che lo aveva rubato nel 1980. Il ladro si chiamava Philip Johnson ed era un eccentrico musicista squattrinato: si impossessò del violino dopo un concerto di Totenberg a Cambridge, in Massachusetts, il 13 maggio 1980. Johnson fu il primo sospettato del furto per via del suo comportamento il giorno del concerto e per il fatto che si presentò ad ascoltarlo portando con sé la custodia di un violino, ma non essendoci veri indizi la polizia non poté perquisire il suo appartamento. Geoff Edgers, giornalista del Washington Post che aveva scritto del ritrovamento del violino l’estate scorsa, ha deciso di scoprire la storia di Philip Johnson e l’ha raccontata in un lungo articolo pubblicato a marzo, dopo 8 mesi di ricerche e 75 interviste.

La giovinezza di Philip Johnson

Philip Johnson nacque nel 1953 a Philadelphia. Secondo i suoi due fratelli maggiori, i genitori lo viziarono molto, permettendogli di fare qualunque cosa volesse. Nel 1960, a sette anni, iniziò a suonare il violino dimostrando subito un certo talento, oltre a una particolare passione che lo distingueva dagli altri bambini che studiavano con lui. Crescendo Johnson continuò a suonare, ma dopo il diploma si trasferì in Florida per studiare teologia: era un ragazzo molto religioso e un suo insegnante di musica ha raccontato a Edgers di ricordarlo mentre provava a convincere altri giovani a unirsi alla parrocchia che frequentava. Poi però perse la fede e nel 1976 entrò all’Università di Boston per studiare musica. Era considerato un violinista talentuoso, ma era noto soprattutto per il suo brutto carattere e la tendenza a imporsi sugli altri: aveva un comportamento ribelle e non rispettava né gli insegnanti, né i compagni di studio.

Nella fotografia in questo tweet di Geoff Edgers, Philip Johnson è il primo ragazzo nella fila dei violini a sinistra.

Roman Totenberg nacque in Polonia, si trasferì negli Stati Uniti a 27 anni e acquistò il suo violino Stradivari a 33 anni, nel 1943, pagandolo 15mila dollari. Lavorò all’Università di Boston dal 1961 al 1978, ma non fu mai un insegnante di Johnson. Totenberg suonava sempre lo Stradivari, anche durante le lezioni, e i suoi studenti dicono che non era particolarmente protettivo nei confronti del violino: lo portava sempre in giro e capitava che lo lasciasse incustodito. Smise di insegnare all’Università di Boston quando divenne il direttore della scuola di musica Longy, a Cambridge.

Nello stesso periodo i risultati accademici di Philip Johnson cominciarono a peggiorare: prese dei voti pessimi, si ritirò da tre corsi e infine fu espulso dall’Università di Boston. Joseph Silverstein, un importante violinista che fu insegnante di Johnson, ha raccontato a Edgers che anche prima del peggioramento dei suoi risultati scolastici Johnson era a rischio di espulsione per via del suo carattere. Uno che stranamente prendeva sempre le sue difese, ha detto, era Roman Totenberg.

Come Philip Johnson rubò lo Stradivari di Roman Totenberg

Il 13 maggio del 1980, Roman Totenberg suonò dei brani di Mozart con il suo violino Stradivari a un concerto organizzato alla Longy. Philip Johnson era nel pubblico e aveva con sé la custodia di un violino. Alla fine della sua performance, Totenberg lasciò lo Stradivari incustodito nel suo camerino e quando tornò a riprenderlo non lo trovò. Kenneth Sarch, un ex assistente di Totenberg, ha detto a Edgers che qualcuno sentì Johnson dire che Totenberg non meritava di suonare uno strumento tanto prezioso. Qualche mese dopo aver rubato il violino, Johnson si trasferì a New York, poi tornò in Pennsylvania e infine andò a lavorare per un’orchestra in Venezuela: portò lo Stradivari sempre con sé.

stradivari sorelle totenberg Nina (al centro), Jill (a destra) e Amy Totenberg con il violino rubato al padre, Roman Totenberg nel 1980 (DON EMMERT/AFP/Getty Images)

La vita di Johnson dopo il furto dello Stradivari

Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta Philip Johnson lavorò come violinista freelance tra New York, la California (dove incontrò l’ingegnera di origine vietnamita Thanh Tran, che divenne sua moglie) e la Pennsylvania. Insieme a due amici fondò un gruppo, i Mobius, che suonò anche in Italia, al Festival di Spoleto del 1993. Ma Johnson non smise mai di avere un carattere difficile, a causa del quale perse l’occasione di avere successo con i Mobius, rovinando i loro concerti più importanti. Il gruppo si sciolse e Johnson si trasferì definitivamente in California. Nel 2005 Tran lo lasciò a causa dei molti soldi che Johnson perse giocando a blackjack a Las Vegas e facendo trading online. Negli anni Johnson suonò spesso con lo Stradivari, secondo la ricostruzione di Edgers; lo usò per suonare con i Mobius, in concerti gratuiti organizzati nelle chiese, in studi di registrazione. L’ultima volta fu poco prima della sua morte, nel 2011: Johnson sapeva che gli restava poco tempo da vivere e organizzò una sessione di registrazione per poter suonare lo Stradivari un’ultima volta. Purtroppo per lui non era più in grado di usare lo strumento – non è semplice suonare un violino Stradivari e Johnson era invecchiato e indebolito dalla malattia – e la registrazione andò male.

Philip Johnson morì nell’autunno del 2011 per un tumore al pancreas. Negli ultimi anni della sua vita fece bancarotta e visse in una stanza della casa che era stato costretto a vendere. Roman Totenberg è morto nel maggio del 2012 – aveva 101 anni – ma non ha mai rivisto il suo Stradivari perché solo l’estate scorsa Thanh Tran ha deciso di far valutare il vecchio violino di Johnson: l’esperto a cui si era rivolta ha capito che si trattava del violino appartenuto a Totenberg e ha contattato l’FBI.

Secondo gli esperti, dei circa mille violini che Antonio Stradivari (1644-1737) realizzò durante la sua vita, oggi ne restano circa 500. Lo Stradivari di Totenberg vale milioni di dollari: nel 2001 un altro violino realizzato da Antonio Stradivari è stato comprato per circa 4 milioni di dollari, circa 3,5 milioni di euro. Le figlie di Totenberg – Nina, Jill e Amy – stanno aspettando di vendere il violino che era appartenuto al padre, ma non intendono lasciarlo a un semplice collezionista: lo venderanno solo a un musicista, in modo che qualcuno possa suonarlo di nuovo.