Perché Grillo dice di andare a votare presto al referendum sulle trivelle?

Secondo un post sul suo blog “se voti al mattino il tuo voto vale doppio”: serve a superare il quorum

Il referendum sulle trivelle è domani e oggi sul blog di Beppe Grillo è stato pubblicato un post in cui Dario Tamburrano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, invita gli attivisti del movimento ad andare a votare per il referendum di domenica 17 aprile “al mattino presto”. Tamburrano spiega che in questo modo verranno aumentate le possibilità di superare il quorum e quindi di una vittoria dei “sì” (che tutti danno per scontata, nel caso partecipi al voto almeno il 50 per cento più uno degli aventi diritto): il post addirittura si intitola “se voti al mattino il tuo voto vale doppio”.

Nel suo post, Tamburrano spiega questo consiglio citando una dichiarazione fatta al sito Giornalettismo da Nicola Piepoli, professore di statistica all’Università di Padova e presidente dell’Istituto Piepoli che si occupa di sondaggi. Secondo Piepoli, l’esito del referendum si deciderà quando all’ora di pranzo saranno diffusi i primi dati sull’affluenza. Se saranno positivi, si creerà un incentivo alla partecipazione, portando probabilmente a un superamento del quorum. Se invece i dati saranno bassi, non ci sarà un effetto “trascinamento” e il referendum fallirà.

Secondo Piepoli: «Se i primi che vanno a votare faranno massa, porteranno gli altri a votare nel corso della giornata. Se non riusciranno a fare massa invece non li porteranno e non andrà a votare nessuno. O si raggiungerà il 70 per cento o il 22-23 per cento. Le distanze sono abissali». Più precisamente, continua Piepoli: «Se entro le 12 saranno andati a votare il 15 per cento degli elettori il referendum fallirà. Arriveremmo alle 11 di sera con il 20-25 per cento di affluenza. La gente non sarà motivata ad andare ai seggi. Se viceversa alle 12 saranno andati a votare il 30 per cento degli elettori si arriverebbe al 60 per cento, perché in quel caso la gente sarebbe motivata. Il problema sono i primi voti».