• Sport
  • Martedì 1 dicembre 2015

L’ultima volta che il Napoli è stato primo in classifica

Storia dello Scudetto di 25 anni fa vinto dal Napoli di Maradona e Careca, e della moneta lanciata contro Alemao a Bergamo

Careca, Maradona e Alemao con la maglia del Napoli (©LaPresse)
Careca, Maradona e Alemao con la maglia del Napoli (©LaPresse)

Lunedì 30 novembre il Napoli ha battuto l’Inter nell’ultima partita della 14esima giornata di Serie A. Ora è primo in classifica, da solo, per la prima volta dopo 25 anni. Era infatti dalla stagione 1989/1990, quella del secondo Scudetto, che il Napoli non si trovava da solo in testa al campionato italiano.

All’epoca con il Napoli giocavano Diego Armando Maradona e poi altri grandi giocatori come Careca, Alemao, Ferrara e Zola. L’allenatore era Alberto Bigon, il presidente Corrado Ferlaino. Anche due anni dopo il Napoli, allora allenato da Claudio Ranieri, si trovò da solo in testa alla Serie A – ma solo momentaneamente perché nella stessa giornata la partita del Milan era stata rinviata.

L’arrivo di Maradona
Diego Armando Maradona arrivò a Napoli nell’estate del 1984, dal Barcellona. In quella stagione la squadra finì il campionato all’ottavo posto e venne eliminata agli ottavi di finale della Coppa Italia. Già dall’anno successivo però, con il nuovo allenatore Ottavio Bianchi e l’arrivo dell’attaccante Bruno Giordano, al termine del campionato il Napoli arrivò terzo. L’anno dopo arrivò sia il primo Scudetto nella storia della società che la seconda Coppa Italia, e da lì in poi il Napoli si confermò per anni come una delle squadre italiane più forti. Dopo due secondi posti e la vittoria della Coppa UEFA, nel 1990 iniziò la stagione del secondo e ultimo Scudetto del Napoli.

La vittoria del 1990
Quello che si giocò fra il 1989 e il 1990 fu un campionato in cui accaddero molte cose. Il 3 settembre, due giornate dopo l’inizio della stagione, l’ex difensore della Juventus e della Nazionale italiana Gaetano Scirea morì in un incidente stradale in Polonia, dove si trovava per conto della Juventus di cui era diventato vice-allenatore. Fu una stagione molto attesa, anche perché in estate si sarebbero giocati i Mondiali in Italia e le aspettative sulla Nazionale allenata da Azeglio Vicini erano molto alte.

Prima dell’inizio della stagione il Napoli si rinforzò ulteriormente con l’acquisto del giovane centrocampista sardo Gianfranco Zola, che si aggiunse ad Alemao e Massimo Crippa, comprati l’anno precedente dall’Atletico Madrid e dal Torino. Con Maradona già affermato come il giocatore più forte del mondo, il Napoli partì come favorita: status che confermò nel girone di andata, concluso al primo posto. Nella seconda metà della stagione le prestazioni della squadra allenata da Alberto Bigon calarono leggermente e a febbraio venne superata dal Milan. L’episodio decisivo della stagione avvenne l’8 aprile. Durante Atalanta-Napoli una moneta lanciata dagli spalti dello stadio di Bergamo colpì alla testa il centrocampista del Napoli Alemao. La partita finì 0-0 ma il giudice sportivo qualche giorno dopo assegnò la vittoria a tavolino al Napoli, che riuscì così a raggiungere il Milan a 47 punti.

Due giornate dopo, il Milan perse inaspettatamente per 2-1 a Verona contro l’Hellas, che a fine anno retrocesse in Serie B, mentre il Napoli vinse a Bologna. Il 29 aprile, grazie alla vittoria contro la Lazio, il Napoli vinse matematicamente il suo secondo campionato. Maradona fu il capocannoniere della squadra con 16 gol.

Negli anni seguenti il Napoli iniziò una lenta discesa verso le parti bassi della classifica, complice anche la squalifica di Maradona per doping, la sua successiva cessione al Siviglia e le difficoltà economiche della società. Nel 1999 retrocesse in Serie B: riuscì a risalire l’anno dopo ma solo per una stagione. Con la seconda retrocessione i guai economici della società si aggravarono, e portarono al fallimento nel 2004.