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  • Giovedì 18 giugno 2015

Il matrimonio gay finito male in Pakistan

Due uomini sono stati arrestati dopo essersi sposati: dicono di averlo fatto per scherzo ma rischiano comunque l'ergastolo

di Tim Craig – Washington Post

Una manifestazione contro un evento a favore dei diritti degli omosessuali organizzato dall'ambasciata degli Stati Uniti a Islamabad, in Pakistan, nel 2011. 
(AP Photo/B.K.Bangash)
Una manifestazione contro un evento a favore dei diritti degli omosessuali organizzato dall'ambasciata degli Stati Uniti a Islamabad, in Pakistan, nel 2011. (AP Photo/B.K.Bangash)

Sembra uno scherzo ma due uomini sono stati arrestati in Belucistan, la vasta provincia sud-occidentale del Pakistan, per essersi sposati: o meglio, per aver inscenato un matrimonio tra loro. Non è escluso che restino in carcere per il resto della vita. Il fatto è avvenuto a Dera Allahyar, una città al confine tra il Belucistan, una regione molto conservatrice, e il Sindh, la provincia sud-orientale dove si trova Karachi, la città più popolosa del Pakistan.

La polizia ha detto che gli arresti sono stati fatti questa settimana dopo che era circolata la notizia del matrimonio. Secondo il Baluchistan Express, un quotidiano locale di Quetta, si troverebbe in carcere anche l’uomo che ha officiato il matrimonio, che non era un religioso e non era autorizzato a farlo. Un poliziotto ha detto all’Express Tribune che «abbiamo arrestato quattro persone, inclusa la coppia, e che al momento sono sotto indagine». I due uomini hanno spiegato alle autorità che non volevano sposarsi davvero, era soltanto uno scherzo. Sono stati comunque arrestati e costretti a sottoporsi a controlli medici: stando ai risultati, scrive il Baluchistan Express, la polizia è convinta che abbiano fatto sesso tra loro. In Pakistan l’omosessualità è considerata un crimine contro lo stato e contro l’Islam. Gli uomini vengono incriminati sotto la sezione 377 del codice penale pakistano che, pur non menzionando esplicitamente l’omosessualità, si occupa delle “offese contro-natura”. In particolare, l’articolo dice che:

«chiunque abbia avuto volontariamente un rapporto sessuale contrario all’ordine naturale delle cose con un uomo, una donna o un animale, dovrà essere punito con la prigione a vita, oppure per un periodo di tempo compreso tra i due e i dieci anni; potrà anche ricevere una multa.»

Le punizioni per simili crimini solitamente sono rare. I rapporti omosessuali sono però considerati piuttosto comuni in Pakistan, sia nelle città che nelle comunità più rurali e conservatrici. Nel 2013 BBC mandò in onda un servizio dedicato a Karachi, descrivendola come «un paradiso per i maschi gay». «Feste clandestine, sesso di gruppo nei santuari, e matrimoni di convenienza con i membri del sesso opposto sono solo alcune delle sorprese che il Pakistan ha da offrire ai gay», ha scritto BBC in una versione online del servizio. «Sotto la patina di rigoroso conformismo sociale, il paese è pieno di attività omosessuali».

L’articolo di BBC riporta anche l’opinione di alcuni pakistani: alcuni hanno raccontato che per via della natura conservatrice del paese, dove gli adolescenti non socializzano molto con le ragazze prima del matrimonio, la prima esperienza sessuale dei giovani avviene spesso con altri maschi. Anche che nelle città più grandi, come Karachi, ci sono coppie dello stesso sesso che vivono insieme. Nelle zone rurali, i rapporti omosessuali sono considerati un tabù, anche se non sono infrequenti in alcuni strati sociali. Per esempio diversi attivisti per i diritti umani si sono detti preoccupati per l’abitudine degli uomini adulti delle tribù al confine tra Pakistan e Afghanistan di intrattenersi con i ragazzini.

Alla fine, anche se hanno rapporti omosessuali, gli uomini pakistani sono tenuti a sposarsi. La maggioranza dei maschi gay non dichiara apertamente di esserlo, per timore del ridicolo o della violenza a cui andrebbero incontro. Secondo un recente rapporto del Consiglio per l’immigrazione e i rifugiati del Canada, nel 2005 due uomini nel nord-ovest dell’Afghanistan sono stati frustati pubblicamente dopo essere stati scoperti a fare sesso. L’anno scorso a Lahore, la seconda città del paese, è stato arrestato un uomo accusato di aver ucciso tre uomini gay conosciuti online. Durante un’intervista data a Agence France-Presse dalla sua cella, l’uomo ha spiegato che voleva «dare una lezione» ai gay. «L’ho fatto nel modo sbagliato. È una tragedia che le famiglie abbiano perso qualcuno, ma loro stavano diffondendo il male nella società e io dovevo fermarli».

In generale, il governo del Pakistan è stato piuttosto indifferente a gay e lesbiche. A marzo il Pakistan ha votato con altri 42 altri paesi delle Nazioni Unite contro il riconoscimento dei benefici alle coppie dello stesso sesso che lavorano per l’organizzazione. L’anno scorso è stato uno dei 14 paesi che si opposto alla risoluzione dell’ONU che esprimeva «grave preoccupazione» in merito ai diritti di gay, lesbiche e transgender in tutto il mondo». Contrariamente ad altre nazioni musulmane, come l’Egitto e l’Iran, il Pakistan ha però evitato di perseguitare violentemente gay e lesbiche.

A volte la questione è controversa anche tra poliziotti appartenenti a diversi dipartimenti. A inizio 2015 un funzionario di polizia di Islamabad aveva detto che il suo dipartimento stava organizzando operazioni sotto copertura per soffocare il diffondersi del sesso tra gay nella capitale. Ma un comandante di polizia intervistato a riguardo si è messo a ridere, e ha detto che la polizia di Islamabad aveva questioni ben più urgenti di cui occuparsi, come per esempio il terrorismo.

© Washington Post 2015