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  • Domenica 11 gennaio 2015

Si vota un nuovo presidente in Croazia

Al ballottaggio sono rimasti il presidente uscente Ivo Josipović e l'esponente del centrodestra Kolinda Grabar-Kitarović: il risultato è molto incerto

A voter casts her ballot at a polling station in Zagreb, Croatia, Sunday, Jan. 11, 2015. A liberal incumbent and a conservative rival are heading into a surprisingly close showdown in Croatia's presidential runoff held amid deep discontent over economic woes in the European Union's newest member. (AP Photo/Darko Bandic)
A voter casts her ballot at a polling station in Zagreb, Croatia, Sunday, Jan. 11, 2015. A liberal incumbent and a conservative rival are heading into a surprisingly close showdown in Croatia's presidential runoff held amid deep discontent over economic woes in the European Union's newest member. (AP Photo/Darko Bandic)

Si vota oggi in Croazia per eleggere il Presidente della Repubblica, una carica dai compiti principalmente cerimoniali ma la cui elezione sarà significativa in vista delle prossime elezioni politiche, previste per la fine del 2015. I candidati sono il presidente uscente Ivo Josipović, 57enne ex professore di legge, sostenuto dal Partito socialdemocratico (che è attualmente il primo partito nella coalizione di governo di centrosinistra, che si chiama Kukuriku); e Kolinda Grabar-Kitarović, 46enne ex ministro degli Esteri, sostenuto dal partito di centrodestra Hrvatska demokratska zajednica (“Unione Democratica Croata”). Quello di oggi è il voto del ballottaggio: il primo turno si è tenuto il 28 dicembre, ma nessuno dei candidati è riuscito a raggiungere il 50 per cento dei voti, necessario ad essere eletto senza ballottaggio. I seggi sono aperti dalle 7 e chiuderanno alle 19. I primi risultati ufficiali sono attesi per le 21.

Al primo turno, Josipović ha ottenuto circa 687mila voti, che corrispondono al 38,46 per cento del totale: Grabar-Kitarović, invece, ne ha ottenuti 665mila, cioè il 37,22. Un terzo candidato, Ivan Vilibor Sinčić del movimento Muro Umano (il cui argomento politico principale è l’opposizione agli sfratti e la difesa del diritto alla casa) ha ottenuto il 16,42 per cento dei voti.

Fino a poco fa, sembrava improbabile che Josipović sarebbe stato messo in difficoltà da Grabar-Kitarović, che Associated Press descrive come una persona «apertamente populista». Secondo diversi analisti, però, Josipović ha risentito della recente impopolarità del governo, che in quattro anni non è riuscito ad adottare misure efficaci contro la disoccupazione (attualmente il tasso di disoccupazione in Croazia è attorno al 20 per cento). Durante la campagna elettorale, Josipović ha promesso di impegnarsi per proporre una modifica della Costituzione, con l’obiettivo di decentralizzare il sistema economico, per migliorarlo. Grabar-Kitarović lo ha invece accusato di essere troppo vicino al governo e di non aver saputo opporsi all’approvazione di alcune misure dannose per l’economia del paese. Josipović le ha però rinfacciato di aver fatto parte del governo di Ivo Sanader, primo ministro dell’Unione Democratica Croata dal 2003 al 2009, condannato a otto anni e mezzo per corruzione nel 2012 dopo aver tentato di scappare dal paese nel 2011. Secondo molti, nessuno dei due è favorito. Nel caso dovesse vincere, Grabar-Kitarović sarebbe la prima donna a diventare Presidente della Croazia.

La Croazia è stata l’ultimo paese a entrare nell’Unione Europea, l’1 luglio del 2013. È però attualmente uno dei paesi con l’economia più debole di tutta l’unione.