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  • Venerdì 22 agosto 2014

I camion russi sono arrivati a Luhansk

Nell'Ucraina orientale, senza l'autorizzazione del governo di Kiev né quella della Croce Rossa, intanto la NATO accusa la Russia di aver inviato soldati in Ucraina

A driver installs a red flag on his lorry, parked with other lorries of the Russian humanitarian convoy not far from a checkpoint at the Ukrainian border some 30 km outside the town of Kamensk-Shakhtinsky in the Rostov region, on August 20, 2014. A tension between Moscow and Kiev simmering over Russia's decision to try and deliver what it claims to be a huge humanitarian aid convoy that the Ukrainian authorities fear may be used to smuggle in arms to the pro-Kremlin insurgents. AFP PHOTO / DMITRY SEREBRYAKOV (Photo credit should read DMITRY SEREBRYAKOV/AFP/Getty Images)
A driver installs a red flag on his lorry, parked with other lorries of the Russian humanitarian convoy not far from a checkpoint at the Ukrainian border some 30 km outside the town of Kamensk-Shakhtinsky in the Rostov region, on August 20, 2014. A tension between Moscow and Kiev simmering over Russia's decision to try and deliver what it claims to be a huge humanitarian aid convoy that the Ukrainian authorities fear may be used to smuggle in arms to the pro-Kremlin insurgents. AFP PHOTO / DMITRY SEREBRYAKOV (Photo credit should read DMITRY SEREBRYAKOV/AFP/Getty Images)

Aggiornamento ore 18 e 15 – I primi camion russi sono arrivati nella città di Luhansk, controllata dai ribelli filo-russi e assediata dall’esercito ucraino. Nel frattempo, la NATO ha dichiarato che dalla metà di agosto unità di artiglieria dell’esercito russo, manovrate da soldati russi, si trovano all’interno del territorio ucraino dove combattono accanto ai ribelli. Si tratta della prima volta che la Russia viene accusata di essere coinvolta direttamente con i suoi militari sul territorio dell’Ucraina orientale.

Oggi i primi camion del convoglio con gli aiuti umanitari russi per l’Ucraina dell’est hanno cominciato a superare la frontiera per raggiungere la città di Luhansk, controllata dai ribelli filo-russi ma assediata dall’esercito ucraino. Il convoglio è formato da decine di camion bianchi ed era fermo da almeno una settimana a un posto di confine poco distante dalla zona dell’Ucraina orientale dove si sta combattendo da mesi. Ieri era è arrivata l’autorizzazione della Croce Rossa Internazionale, che aveva fornito anche una serie di istruzioni per la consegna: i camion avrebbero dovuto raggiungere direttamente la città di Luhansk senza fare soste intermedie, avrebbero dovuto essere guidati ognuno da un solo autista e scortati dal personale della Croce Rossa lungo tutto il tragitto. Ma le cose stanno andando diversamente.

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Sembra ormai chiaro che il governo di Kiev non ha dato alcuna autorizzazione per il superamento del confine: il capo del servizio di sicurezza dell’Ucraina Valentyn Nalyvaychenko ha parlato di una «invasione diretta» da parte della Russia e che per la prima volta questo «è accaduto con la copertura della Croce Rossa». Ha anche detto che i camion «saranno utilizzati per trasportare armi ai ribelli e portare via i corpi dei combattenti russi dall’Ucraina orientale». In un comunicato pubblicato sul sito del ministero degli Esteri russo, inoltre, si legge: «La Russia ha deciso di agire. Il nostro convoglio con gli aiuti umanitari sta cominciando a muoversi nella direzione di Luhansk». Il ministero degli Esteri russo – che negli scorsi giorni aveva accusato formalmente Kiev di voler fare dell’ostruzionismo irragionevole riguardo gli aiuti – ha anche intimato alle autorità ucraine di non intraprendere alcuna azione contro il convoglio, senza specificare le conseguenze nel caso di un’azione contraria. Entro oggi dovrebbero entrare in Ucraina circa 90 camion, più di quelli previsti rispetto a un accordo iniziale concordato con l’Ucraina e con la Croce Rossa (che prevedeva l’entrata di 34 veicoli e che erano stati effettivamente ispezionati). La Croce Rossa ha fatto poi sapere che non sta scortando i camion a causa di problemi di sicurezza: «Non abbiamo ricevuto sufficienti garanzie di sicurezza dalle parti in lotta».

 

La decisione da parte del governo russo di inviare un convoglio di aiuti umanitari nell’Ucraina dell’est era arrivata piuttosto a sorpresa lunedì 11 agosto e aveva sollevato diverse perplessità: gli ispettori della Croce Rossa avevano dichiarato di non avere ancora abbastanza informazioni sul contenuto dei camion per dare il via libera alla sua entrata nel paese, il governo ucraino aveva negato di aver dato il suo permesso e il primo ministro Arseny Yatsenyuk, facendo riferimento ai forti sospetti che la Russia abbia fornito armi e personale ai ribelli filo-russi, aveva detto: «Prima consegnano carri armati, razzi, terroristi e banditi, e poi consegnano acqua e sale». Non è chiaro cosa ci sia dentro tutti i camion. I giornalisti ne hanno ispezionati alcuni, trovando in certi casi aiuti umanitari e in certi casi completamente niente.