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  • Sabato 12 luglio 2014

Gli sviluppi sulla strage in Alta Savoia

La polizia francese ha reso nota «una coincidenza totalmente improbabile» che sta rendendo uno dei casi di cronaca più controversi della Francia ancora più incredibile

A French gendarme talks with tourists as he stands guard near vehicles on September 6, 2012 in Saint-Jorioz, in the camping "Le Solitaire du lac", where a British family stayed prior to be found shot dead in the French Alpine village of Chevaline. A four-year-old British girl and her older sister were found alive in a car after the mysterious shooting and "The three bodies found in the car appear to be the father, mother and grandmother," said lieutenant-colonel Benoit Vinnemann, head of the Chambery gendarmerie which is in charge of the investigation. AFP PHOTO / PHILIPPE DESMAZES (Photo credit should read PHILIPPE DESMAZES/AFP/GettyImages)
A French gendarme talks with tourists as he stands guard near vehicles on September 6, 2012 in Saint-Jorioz, in the camping "Le Solitaire du lac", where a British family stayed prior to be found shot dead in the French Alpine village of Chevaline. A four-year-old British girl and her older sister were found alive in a car after the mysterious shooting and "The three bodies found in the car appear to be the father, mother and grandmother," said lieutenant-colonel Benoit Vinnemann, head of the Chambery gendarmerie which is in charge of the investigation. AFP PHOTO / PHILIPPE DESMAZES (Photo credit should read PHILIPPE DESMAZES/AFP/GettyImages)

Negli ultimi giorni i media internazionali sono tornati a occuparsi della cosiddetta “strage in Alta Savoia”, quella in cui il 5 settembre 2012 furono uccise con diversi colpi di arma da fuoco quattro persone a Chevaline, nel dipartimento dell’Alta Savoia, in Francia, a circa 60 chilometri a sud della città svizzera di Ginevra. Le persone rimaste uccise furono Saad Al-Hilli, cinquantenne ingegnere anglo-iracheno, sua moglie Iqbal, 47enne dentista irachena con passaporto svedese, sua suocera Suhaila al-Hallaf, 74enne, e Sylvain Mollier, operaio francese 45enne che passava in bicicletta al momento degli spari. Le due figlie della coppia, anch’esse in macchina, sono invece sopravvissute.

A distanza di due anni non sono ancora chiari né il movente né il responsabile dell’omicidio. Grazie alla testimonianza di una delle due figlie della coppia, la polizia ha concluso che l’assassino agì da solo, sparando con una pistola in dotazione all’esercito e alla polizia della Svizzera fra gli anni Venti e Trenta. Lunedì 7 luglio, però, il luogotenente della polizia francese Benoit Vinnemann ha detto che solo recentemente la polizia ha scoperto «diverse cose sorprendenti riguardo Iqbal Al-Hilli [la donna della coppia], e ancora non abbiamo risposto a tutte le domande a riguardo».

Vinnemann, come spiega un articolo di Stefano Montefiori pubblicato dal Corriere della Sera, si riferisce ad alcuni avvenimenti accaduti più di dieci anni prima, che sembrano mettere in discussione quello che era stato individuato fino a quel momento come l’obiettivo della strage – Saad Al-Hilli – e il movente – una questione ereditaria legata al padre. Racconta Montefiori:

Iqbal Al-Hilli era stata già sposata in precedenza, un matrimonio che aveva tenuto nascosto a tutta la famiglia successiva: tra il febbraio 1999 e il dicembre 2000, la donna aveva vissuto negli Stati Uniti, in Mississippi, con l’ex poliziotto e poi lavoratore nell’industria petrolifera James Thompson, di 13 anni più vecchio di lei. Iqbal poi aveva lasciato gli Stati Uniti e quel primo marito (pare con un vero e proprio divorzio), aveva incontrato a Dubai l’ingegnere Saad Al-Hilli, i due si erano sposati in Inghilterra e vivevano in una grande casa a Claygate, nei sobborghi facoltosi a sud di Londra.

Fin qui, nulla di particolarmente strano. Le Figaro ha scritto però che la polizia ha scoperto che anche James Thompson è morto lo stesso giorno di Iqbal e del suo secondo marito, il 5 settembre 2012, in un ospedale di Natchez, nel Mississippi. Éric Maillaud, il procuratore capo di Annecy, ha definito questo fatto «una coincidenza totalmente improbabile». Thompson al momento della morte aveva 60 anni. La morte, avvenuta ufficialmente per arresto cardiaco, non destò al tempo particolari sospetti, e per questo non fu effettuata l’autopsia sul corpo. In seguito ai recenti sviluppi nelle indagini, l’FBI ha richiesto alla famiglia di poter riesumare il corpo per esaminarlo, ma la richiesta è stata rifiutata. Maillaud ha detto che allo stato attuale non c’è alcun collegamento dimostrabile con la strage avvenuta in Francia.

Vinnemann si è chiesto però pubblicamente se esista «un segreto di famiglia che ancora non abbiamo trovato» e ha ammesso di non sapere, nel caso, se riguardi Saad o Iqbal.

I tre corpi dei membri della famiglia Al-Hilli furono ritrovati all’interno di una macchina ancora accesa, per strada, mentre quello di Mollier nei pressi della stessa auto. Zainab, di sette anni, era stata picchiata violentemente ma riuscì ad uscire dalla macchina, mentre Zeena, che all’epoca aveva quattro anni, rimase nascosta dietro il corpo della madre per circa otto ore (fu ritrovata dalla polizia verso l’una di notte del giorno seguente). Nei mesi scorsi, nel corso delle indagini, furono arrestati e poi rilasciati un uomo iracheno sospettato di essere stato assunto per uccidere alcune persone irachene, un 48enne francese accusato di essere stato avvistato nei pressi della zona dell’assassinio, e Zaid al-Hilli, il fratello di Saad (per via dei sospetti sull’eredità del loro padre).

foto: PHILIPPE DESMAZES/AFP/GettyImages