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  • Martedì 27 maggio 2014

L’Ecuador ai Mondiali

Tredicesima puntata della guida ai Mondiali: una squadra senza possibilità in un girone molto complicato, di cui fa parte un solo giocatore piuttosto famoso

The Ecuadorean national football team poses before the Brazil 2014 FIFA World Cup South American qualifier match against Ecuador, in Quito, on October 11, 2013. AFP PHOTO / Eduardo Valenzuela (Photo credit should read Eduardo Valenzuela/AFP/Getty Images)
The Ecuadorean national football team poses before the Brazil 2014 FIFA World Cup South American qualifier match against Ecuador, in Quito, on October 11, 2013. AFP PHOTO / Eduardo Valenzuela (Photo credit should read Eduardo Valenzuela/AFP/Getty Images)

La nazionale di calcio dell’Ecuador si è qualificata ai Mondiali arrivando quarta nel girone unico della confederazione sudamericana. È alla terza partecipazione ai Mondiali, dopo quella del 2002 e quella del 2006 ed è allenata da Reinaldo Ruenda, ex calciatore colombiano che da dodici anni allena nazionali: dal 2002 al 2004 si è occupato della Colombia Under 20, dal 2004 al 2006 della Colombia “maggiore”, dal 2006 al 2010 dell’Honduras e dal 2010 dell’Ecuador. L’Ecuador è stato sorteggiato nel gruppo E con Svizzera, Francia e Honduras.

Come gioca
Con un 4-3-3 con due esterni molto larghi. L’attaccante migliore, nelle fasi di qualificazione, è stato il 27enne Felipe Caicedo, che ha alle spalle una lunga carriera in Europa – fra Basilea, Manchester City e Sporting Lisbona, fra le altre – e che dal 2014 gioca nell’Al-Jazira, negli Emirati Arabi Uniti. Fino a sette-otto anni fa, Caicedo era considerato uno dei talenti più promettenti del Sudamerica; in queste qualificazioni ha segnato sette gol, fra cui una doppietta col Cile nella vittoria per 3-1 del 12 ottobre 2012.

Il reparto più debole della nazionale sembra la difesa: poco prima dei Mondiali si sono infatti infortunati tre dei giocatori titolari, cioè Jayro Campos, Juan Carlos Paredes e Eduardo Morante. Una cosa notevole: contrariamente a molte squadre sudamericane, la maggior parte dei 30 pre-convocati gioca in Sudamerica (di cui 13 proprio in Ecuador).

Il più forte
Netherlands v Ecuador - International Friendly

È sicuramente Antonio Valencia, 28enne ala del Manchester United. È molto tecnico e veloce ma segna pochino, sia in nazionale sia nel Manchester United. Ha iniziato la carriera nel club ecuadoregno El Nacional, ed è esploso fra il 2007 e il 2009 nel Wigan. Da allora gioca nel Manchester United, con il quale ha giocato 190 partite e segnato 21 gol. Subì un grave infortunio alla caviglia fra il 2010 e il 2011, ma a parte quel periodo ha sempre giocato moltissimo.

Un buon Ecuador
Fu quello che arrivò fino agli ottavi di finale del 2006: nel girone batté Polonia e Costa Rica e arrivò secondo dopo la Germania, che all’ultima partita gli fece tre gol (fra cui una doppietta di Miroslav Klose). Era una buona squadra, composta quasi esclusivamente di gente che giocava nel campionato ecuadoregno. Passò il turno, ma incontrò l’Inghilterra vincitrice del girone B: fu una bella partita, l’Ecuador prese anche una traversa nei minuti iniziali ma perse 1-0 a causa di un bel gol di David Beckham su punizione.

Speranze?
Nessuna. Francia e Svizzera sono molto più forti, e con tutta probabilità si giocherà il terzo posto con l’Honduras.

Il Post pubblica un articolo al giorno dedicato a ciascuna delle squadre che parteciperanno ai Mondiali. L’archivio degli articoli precedenti di questa serie lo trovate qui.

foto: Antonio Valencia (Charlie Crowhurst/Getty Images), immagine in evidenza (Eduardo Valenzuela/AFP/Getty Images)