• Mondo
  • Venerdì 16 maggio 2014

Le nuove proteste in Brasile contro i Mondiali

Si sono tenute nelle città più grosse del paese insieme a manifestazioni di singole categorie di lavoratori, poliziotti compresi: ci sono oltre 200 arrestati

People take part in the "International Day of World Cup Resistance" protest against the upcoming FIFA World Cup Brazil 2014 along the streets of Sao Paulo, Brazil on May 15, 2014. AFP PHOTO / MIGUEL SHINCARIOL (Photo credit should read Miguel Schincariol/AFP/Getty Images)
People take part in the "International Day of World Cup Resistance" protest against the upcoming FIFA World Cup Brazil 2014 along the streets of Sao Paulo, Brazil on May 15, 2014. AFP PHOTO / MIGUEL SHINCARIOL (Photo credit should read Miguel Schincariol/AFP/Getty Images)

Giovedì 15 maggio in alcune importanti città del Brasile si sono tenute nuove manifestazioni di protesta contro i prossimi Mondiali di calcio, che inizieranno nel paese il 12 giugno. Migliaia di persone hanno organizzato cortei a Rio de Janeiro, Brasilia, San Paolo e Recife: secondo BBC News durante le proteste 234 persone sono state arrestate. A Recife, una città costiera dove vive circa un milione e mezzo di persone, è inoltre in corso uno sciopero della polizia locale: secondo Associated Press ci sono stati saccheggi ai negozi e sette persone sono morte nella sola sera di mercoledì. Giovedì mattina è intervenuto l’esercito.

I manifestanti, in particolare, criticano il fatto che negli ultimi anni siano stati spesi parecchi soldi per la costruzione di stadi e infrastrutture in vista dei Mondiali, soldi che avrebbero potuto finanziare strutture e progetti legati alla sanità, all’istruzione e all’edilizia popolare. Quelle di ieri sono state le proteste più grosse dalla scorsa estate, quando decine di migliaia di brasiliani manifestarono in parte a causa delle spese eccessive per i prossimi Mondiali e Olimpiadi (che si terranno nel 2016 a Rio de Janeiro). All’inizio di questa settimana, hanno inoltre scioperato alcune particolari categorie di lavoratori fra cui gli insegnanti, gli autisti dei mezzi pubblici, i geologi e le guide dei musei.

A Rio de Janiero un corteo di circa mille persone ha bloccato il traffico nelle ore più critiche: secondo Associated Press, la sera stessa si sono aggiunti al corteo mille insegnanti e studenti universitari. Il Guardian racconta che i manifestanti hanno esposto striscioni con la scritta Na Copa vai ter luta (“Ai Mondiali ci saranno altre manifestazioni”, in portoghese), hanno chiesto di organizzare uno sciopero generale e raccontato che con i soldi spesi per ristrutturare il celebre stadio Maracanã si sarebbero potute sistemare duecento scuole. A San Paolo, circa duemila persone di un movimento di lavoratori senza casa ha protestato nelle vicinanze dello stadio Arena Corinthians, dove si giocherà la partita inaugurale del torneo. Nella stessa città ci sono stati scontri più violenti fra alcuni manifestanti e la polizia. Altre manifestazioni si sono tenute nelle città di Brasilia e Belo Horizonte.

Il ministro dello Sport brasiliano Aldo Rebelo ha detto che «da quello che vedo, i lavoratori stanno facendo alcune richieste specifiche, e non c’è niente che possa essere ricondotto all’organizzazione dei Mondiali».