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  • Venerdì 19 luglio 2013

Le proteste per la condanna di Navalny

A Mosca e San Pietroburgo, intanto i giudici hanno disposto la scarcerazione del popolare oppositore di Putin, che resta in libertà vigilata (foto)

A Russian opposition leader Alexei Navalny supporter uses a loudspeaker outside a temporary detention center, where Russian opposition leader Alexei Navalny is reportedly kept, in Kirov, Russia Thursday, July 18, 2013. Alexei Navalny, one of the Russian opposition's leading figures, was convicted of embezzlement Thursday and sentenced to five years in prison. (AP Photo/Evgeny Feldman)
A Russian opposition leader Alexei Navalny supporter uses a loudspeaker outside a temporary detention center, where Russian opposition leader Alexei Navalny is reportedly kept, in Kirov, Russia Thursday, July 18, 2013. Alexei Navalny, one of the Russian opposition's leading figures, was convicted of embezzlement Thursday and sentenced to five years in prison. (AP Photo/Evgeny Feldman)

Venerdì 19 luglio, il tribunale di Kirov in Russia ha rimesso in libertà vigilata Alexei Navalny, avvocato, blogger e grande oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin, condannato giovedì a cinque anni di carcere per appropriazione indebita e arrestato in aula su ordine della corte. «La richiesta della procura va accolta», ha dichiarato stamattina il giudice del tribunale russo. Si attende ora la sentenza di appello: la data non è ancora stata fissata.

Mercoledì 17 luglio, il giorno prima del verdetto di condanna, era stata intanto accettata la candidatura di Navalny alle elezioni del prossimo 8 settembre. Ma ieri Navalny era stato costretto a ritirarsi e non è chiaro se il fatto di essere stato liberato in attesa dell’appello influirà sulla sua decisione. Durante il processo Navalny ha sempre sostenuto che si è trattato di un’accusa “fabbricata a tavolino da Putin” per screditarlo e impedirgli di candidarsi. Anche le numerose condanne contro la sentenza che sono arrivate dall’estero hanno parlato di un processo «politicamente motivato». La liberazione di oggi potrebbe dunque essere legata a queste accuse – incarcerare Navalny rischierebbe di togliere legittimità alle elezioni del sindaco di Mosca – o alle proteste che ci sono state dopo la lettura della sentenza nel centro di Mosca e a San Pietroburgo.

Alle proteste erano presenti migliaia di persone: 2.500 secondo la polizia e 10.000 secondo gli organizzatori. Nel pomeriggio, all’invito a partecipare lanciato su Facebook avevano comunque aderito in circa 9.000. Altre 2.000 persone hanno manifestato a San Pietroburgo. i manifestanti hanno cercato di bloccare le strade attorno al Cremlino, ma le forze dell’ordine hanno cercato di disperderli allontanando anche i giornalisti e i fotografi arrivati sul posto. Secondo Ovd-Info, una organizzazione non governativa che monitora gli arresti degli oppositori alle manifestazioni in Russia sono state arrestate 209 persone.

Foto: un sostenitore di Alexei Navalny fuori dal carcere di Kirov, 18 luglio 2013.
(AP Photo/Evgeny Feldman)