Il più grande accordo commerciale di sempre

Obama ha chiamato così l'accordo tra USA e UE che riguarderà di tutto, dagli OGM ai film francesi: i negoziati cominceranno lunedì prossimo (e dureranno parecchio)

Nell’ultima settimana il settimanale tedesco Der Spiegel e il quotidiano britannico Guardian hanno pubblicato nuovi dettagli tratti dai documenti trafugati da Edward Snowden. In questi documenti ci sarebbero le prove che la NSA ha spiato le sedi diplomatiche dell’Unione Europea e di diversi paesi membri dell’unione. Diversi leader europei hanno protestato e chiesto chiarimenti agli Stati Uniti.

In particolare, la Francia ha dichiarato che avrebbe intralciato i negoziati per l’accordo sul libero scambio commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti, una minaccia che è stata appoggiata da vari commentatori e altri politici (pochi giorni dopo è arrivata la notizia che la Francia ha deciso di desistere dalla sua minaccia). I negoziati sono ancora nelle loro prime fasi e dureranno ancora molto a lungo, ma l’accordo ha una grande importanza economica per entrambe le aree interessate. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama li ha definiti, durante il G8 in Irlanda, «il più accordo commerciale bilaterale della storia».

Il nome ufficiale è Transatlantic Trade and Investment Partnership e riguarderà gli Stati Uniti e i 28 paesi membri dell’Unione Europea. Al momento non esistono accordi commerciali specifici tra Stati Uniti e Unione Europea, anche se entrambi fanno parte della World Trade Organization (WTO), un’organizzazione che può limitare in qualche modo l’imposizione di tariffe – come accadde nel caso delle tariffe sulle importazioni dell’acciaio introdotte dagli Stati Uniti nel 2002 e rimosse l’anno successivo. L’obiettivo degli accordi è eliminare i circa 7 miliardi e mezzo di euro di barriere tariffarie che esistono ancora tra le due aree.

Attualmente Stati Uniti ed Unione Europea sono l’uno il principale partner commerciale dell’altro: questo significa che la maggior parte delle esportazioni e delle importazioni europee va verso gli Stati Uniti e viceversa. Sono state fatte molte previsioni sull’effetto che potrebbe avere l’accordo una volta entrato in vigore. Secondo la Commissione Europea, l’accordo aumentare il PIL di mezzo punto percentuale sia per l’Unione Europea che per gli Stati Uniti. Il commercio tra le due aree potrebbe crescere di più di 200 miliardi di euro, generando centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.

Sia negli Stati Uniti che in Europa non ci sono al momento oppositori di massima al trattato. Le società private hanno inviato ai rispettivi governi centinaia di “liste dei desideri” che contengono i singoli dettagli che vorrebbero inserire nei trattato (e anche i dettagli che non vorrebbero venissero inseriti). È su questi singoli punti che probabilmente le trattative avranno più problemi a procedere. Il settimanale Bloomberg Businessweek ha pubblicato un lungo elenco di alcuni dei principali temi che saranno discussi.

Nel campo delle materie prima agricole è l’Unione Europea che ha i maggiori regolamenti e barriere alle importazioni, come ad esempio quelle sugli OGM, che le grandi aziende agricole americane vorrebbero eliminare. Sul commercio della carne è possibile arrivare a un compromesso: se venisse eliminato il divieto europeo di importare carne di bestiame a cui sono stati dati alcuni tipi farmaci – molto usati nell’allevamento americano – gli Stati Uniti potrebbero facilitare le importazioni di carne europea negli Stati Uniti, che sono più o meno bloccate dai tempi del morbo della mucca pazza. Nel campo dei trasporti aerei e marittimi sono gli Stati Uniti ad avere le maggiori barriere.

Negli accordi si dovrà discutere anche di cultura. Secondo Businessweek, l’industria cinematografica francese sta facendo di tutto per tenere il cinema fuori dagli accordi. Attualmente è fortemente sussidiata dal governo, anche per permetterle di restare competitiva con Hollywood. Un accordo di libero scambio potrebbe vietare o limitare fortemente le pratiche di sovvenzione al cinema e all’industria dell’intrattenimento.

Il primo turno delle trattative comincerà lunedì 8 luglio e durerà per quattro giorni. La speranza è di concludere le trattative entro il 2014, ma è molto difficile che si riesca a raggiungere un risultato in così poco tempo. Oltre a trovare accordi soddisfacenti su una miriade di dettagli, una volta formalizzati, gli accordi andranno ratificati da tutti e 29 i paesi che aderiscono al trattato. Guardando altri esempi di accordi commerciali raggiunti in passato, sembra improbabile che un anno e mezzo sarà sufficiente. Le trattative per l’ultimo accordo commerciale sottoscritto dagli Stati Uniti, quello con la Corea del Sud, sono cominciate nel 2006 e l’accordo è stato ratificato soltanto nel 2011.