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  • Giovedì 11 aprile 2013

Le foto del corteo per gli immigrati a Washington

Migliaia di persone hanno manifestato per chiedere l'approvazione di una riforma, il Congresso ci sta lavorando

Mercoledì 10 aprile migliaia di persone hanno manifestato a Washington, negli Stati Uniti, per chiedere l’approvazione di una nuova legge che semplifichi le pratiche per ottenere la cittadinanza a circa 11 milioni di immigrati, che vivono e lavorano da anni nel paese nonostante vi siano entrati illegalmente. I manifestanti hanno sfilato lungo il National Mall, l’ampio viale di tre chilometri che si estende dal Lincoln Memorial al Campidoglio, urlando slogan e mostrando cartelli per chiedere al Congresso di portare avanti la legge e non tergiversare.

Il nuovo piano per l’immigrazione è una delle proposte principali del secondo mandato del presidente Barack Obama. Durante un discorso tenuto a Las Vegas a fine gennaio, Obama ha spiegato che i tempi sono maturi per ripensare profondamente le legge sull’immigrazione negli Stati Uniti. Il piano prevede che gli immigrati senza documenti regolari possano restare nel paese, a patto che si mettano in regola con il pagamento delle imposte e che si sottopongano a una serie di verifiche burocratiche. Superato questo primo passaggio potranno fare richiesta per ottenere la residenza, con modalità simili a quelle che deve rispettare chi ha un permesso di soggiorno. Potranno infine ottenere la cittadinanza, ma a certe condizioni e quando i controlli ai confini saranno stati rafforzati.

Un gruppo di senatori composto sia da democratici sia da repubblicani si sta occupando da settimane della proposta di legge, cercando compromessi e soluzioni per modificare provvedimenti che sono rimasti sostanzialmente invariati negli ultimi 25 anni. Una prima bozza dovrebbe essere resa pubblica ufficialmente la prossima settimana e arrivare in aula entro la pausa per il Memorial Day, il giorno in cui si commemorano i soldati statunitensi caduti nelle guerre e che viene organizzato l’ultimo lunedì di maggio ogni anno.

Grazie ad alcuni accordi bipartisan e alla maggioranza dei senatori democratici, la legge dovrebbe passare senza particolari problemi al Senato. Potrebbero invece esserci alcune difficoltà alla Camera dei rappresentanti, controllata dai repubblicani e con diversi parlamentari contrari alla possibilità che gli immigrati irregolari possano diventare – seppure con un processo burocratico abbastanza lungo – cittadini a tutti gli effetti.

Per velocizzare le cose in Senato e indurre i senatori a trovare un accordo, Obama si è ripromesso di proporre una propria legge nel caso in cui il Senato non riesca a produrre una proposta convincente entro un mese. Inizialmente si era parlato della possibilità di avere una bozza di legge a marzo, poi nei primi giorni di aprile. Ogni giorno che passa, dicono i sostenitori della riforma sull’immigrazione, circa mille persone entrate irregolarmente negli Stati Uniti sono rimandate al loro paese di origine. I respingimenti non saranno sospesi da Obama: non vuole avere nuovi contrasti con i repubblicani che potrebbero rallentare l’adozione di una nuova legge. Anche per questo motivo ieri migliaia di persone hanno manifestato a Washington chiedendo al Senato di fare presto.