• Mondo
  • Mercoledì 27 marzo 2013

Mario Monti sulle dimissioni di Terzi

Il presidente del Consiglio è intervenuto alla Camera e ha smentito Terzi in molti punti, alludendo anche a sue mire politiche future

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
27-03-2013 Roma
Politica
Camera - Informativa del Presidente del Consiglio Mario Monti sulle dimissioni del ministro degli Esteri Giulio Terzi
Nella foto Gianpaolo Di Paola, Mario Monti

Photo Roberto Monaldo / LaPresse
27-03-2013 Rome (Italy)
Chamber of Deputies - Statement of the Prime Minister Mario Monti on the resignation of Foreign Minister Giulio Terzi
In the photo Gianpaolo Di Paola, Mario Monti
Foto Roberto Monaldo / LaPresse 27-03-2013 Roma Politica Camera - Informativa del Presidente del Consiglio Mario Monti sulle dimissioni del ministro degli Esteri Giulio Terzi Nella foto Gianpaolo Di Paola, Mario Monti Photo Roberto Monaldo / LaPresse 27-03-2013 Rome (Italy) Chamber of Deputies - Statement of the Prime Minister Mario Monti on the resignation of Foreign Minister Giulio Terzi In the photo Gianpaolo Di Paola, Mario Monti

Mario Monti è intervenuto oggi alla Camera dei Deputati per riferire sulla questione delle dimissioni del ministro degli Esteri Giulio Maria Terzi di Sant’Agata, annunciate ieri in conclusione di un suo intervento alla Camera. Terzi aveva motivato le sue dimissioni spiegando di non essere stato ascoltato relativamente alla decisione del governo di far tornare i due marinai Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in India, e non averla condivisa.

Monti ha smentito in diversi punti la ricostruzione fatta da Giulio Terzi. Ha detto che la decisione di non far tornare i marinai in India, risalente a lunedì 11 marzo e diffusa da una nota del ministero degli Affari Esteri, non era ancora definitiva ma solo un’ipotesi che il CISR, il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, stava valutando. Di fatto Terzi avrebbe diffuso questa nota senza che la decisione fosse stata formalmente approvata dal governo.

Monti ha contestato anche le motivazioni delle dimissioni di Terzi: nella notte tra il 21 e il 22 marzo i due fucilieri di Marina erano tornati in India, dopo che il governo aveva cambiato nel giro di pochi giorni la sua decisione. Terzi, prosegue Monti, aveva spiegato le ragioni di questa scelta – sostenendola – in una lunga intervista su Repubblica, dicendo che il governo aveva ottenuto “la garanzia che non verrà applicata la pena massima prevista per il reato di cui sono accusati” i due marinai, ovvero la pena di morte. Quanto dichiarato a Repubblica da Terzi sarebbe quindi in contraddizione con le motivazioni delle dimissioni dello stesso Terzi.

Monti ha detto inoltre di essere rimasto stupefatto del comportamento di Terzi: sia per quello che ha fatto, cioè rendere note le sue dimissioni alla Camera senza avere anticipato nulla al Capo dello stato e al presidente del Consiglio, sia per quello che non ha fatto, cioè di non avere mai espresso la propria contrarietà alla decisione di far tornare i due marinai in India. Monti ha riferito di una riunione che si era tenuta la mattina di martedì 26 marzo nel suo ufficio a Palazzo Chigi in cui erano presenti, oltre a lui e a Terzi, anche i ministri della Difesa e della Giustizia e molti altri collaboratori. Durante quell’incontro si era concordato un documento sul ritorno di Girone e Latorre in India: a detta di Monti, Terzi non avrebbe opposto alcuna obiezione al testo del documento, che avrebbe dovuto leggere proprio ieri durante il suo intervento.

Per tutta la durata del suo intervento, Monti ha usato toni molto duri nei confronti di Terzi, riferendosi anche a presunte mire politiche future dell’ex ministro degli Esteri: «Ho ragione di ritenere che l’obiettivo non fosse quello di modificare una decisione ma fosse quello, più esterno, di conseguire altri risultati che nel corso del tempo diventeranno più evidenti».

foto: Roberto Monaldo / LaPresse