La foto del fulmine su San Pietro è vera?

Sì, spiega Paolo Attivissimo, secondo cui è effettivamente il segno di qualcosa

VATICAN CITY - FEBRUARY 11: Lightning strikes St Peter's dome at the Vatican on February 11, 2013. Pope Benedict XVI announced today he will resign as leader of the world's 1.1 billion Catholics on February 28 because his age prevented him from carrying out his duties -- an unprecedented move in the modern history of the Catholic Church. (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
VATICAN CITY - FEBRUARY 11: Lightning strikes St Peter's dome at the Vatican on February 11, 2013. Pope Benedict XVI announced today he will resign as leader of the world's 1.1 billion Catholics on February 28 because his age prevented him from carrying out his duties -- an unprecedented move in the modern history of the Catholic Church. (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Da ieri sera circola molto – e oggi è sui giornali di mezzo mondo – una foto piuttosto evocativa, specie perché arriva nel giorno delle dimissioni del Papa: un fulmine che colpisce la cupola di San Pietro. Una foto fin troppo perfetta, tanto che molti hanno pensato che fosse un fotomontaggio. Paolo Attivissimo, noto esperto di bufale online, spiega perché la foto è autentica.

Sta spopolando la foto di un fulmine che colpisce San Pietro, presentata per esempio qui su Repubblica e attribuita al fotografo ANSA Alessandro Di Meo. Secondo la didascalia, lo scatto è stato realizzato proprio oggi, nella giornata dell’annuncio delle dimissioni del Papa, e quindi ha un valore simbolico davvero notevole.

C’è chi si sta chiedendo se per caso la foto o la sua datazione possa essere falsa: che un fulmine abbia colpito San Pietro proprio oggi, e che ci fosse un fotografo con l’obiettivo pronto proprio in quell’istante, pare una coincidenza troppo bella per essere vera.

Ma consideriamo i fatti, almeno come esercizio d’indagine sull’autenticità di una fotografia: questa foto è attribuita a un fotografo professionista, non a una fonte anonima (come avviene invece di solito per le foto di fenomeni eccezionali). Alessandro Di Meo avrebbe molto da perdere se risultasse che la foto è truccata, per cui il movente pare poco credibile.

C’è inoltre un’altra foto dello stesso tipo, sempre scattata oggi ma presa da un’angolazione leggermente differente: è diffusa da Agence France-Presse e attribuita a Filippo Monteforte. Ne vedete qui accanto una versione ridotta.

Dal punto di vista tecnico, nella versione pubblicata da Repubblica non ho trovato dati EXIF che possano chiarire la questione. Certo, i dati EXIF si possono alterare, ma se fossero risultati errati sarebbe stato un indizio molto significativo. Questa strada, insomma, in questo caso non è percorribile.

(continua a leggere sul blog di Paolo Attivissimo)

foto: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images