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  • Sabato 29 settembre 2012

Le prime foto della Ryder Cup

È iniziato uno dei più importanti tornei di golf al mondo, che si gioca ogni due anni sempre tra le stesse due squadre: Stati Uniti contro Europa

MEDINAH, IL – SEPTEMBER 28: Martin Kaymer of Europe plays a bunker shot on the third hole during the Afternoon Four-Ball Matches for The 39th Ryder Cup at Medinah Country Club on September 28, 2012 in Medinah, Illinois. (Photo by Andy Lyons/Getty Images)

MEDINAH, IL – SEPTEMBER 28: Martin Kaymer of Europe plays a bunker shot on the third hole during the Afternoon Four-Ball Matches for The 39th Ryder Cup at Medinah Country Club on September 28, 2012 in Medinah, Illinois. (Photo by Andy Lyons/Getty Images)

Ieri a Medinah, vicino a Chicago, è cominciata la 39esima edizione della Ryder Cup, un torneo di golf molto particolare, forse il più importante al mondo. Il torneo si gioca una volta ogni due anni e vi partecipano due squadre, sempre le stesse: una composta da una selezione dei migliori golfisti statunitensi, l’altra composta da una selezione dei migliori golfisti europei.

La storia
Il torneo prende il proprio nome dal donatore del trofeo in palio, l’imprenditore britannico Samuel Ryder, che era un grande amante del golf. La coppa viene assegnata ogni due anni a partire dal 1927, con cinque importanti eccezioni: le prime quattro furono quelle durante la Seconda guerra mondiale, dal 1939 al 1945, quando nessuna delle  edizioni previste fu disputata. La quinta fu quella del settembre 2001, rinviata a causa degli attentati del 11 settembre negli Stati Uniti.

La prima edizione, che si svolse nel 1927 a Worcester, nel Massachusetts, fu vinta dalla selezione statunitense contro quella britannica, che fino al 1971 fu la sfidante ufficiale degli statunitensi. Le regole furono però modificate nel 1979, quando per la prima volta gli americani furono sfidati da una selezione europea e non solamente britannica. Il cambiamento rese la competizione molto più equilibrata, visto che fino a quel momento la maggior parte delle volte avevano vinto gli statunitensi. Da allora il conto delle vittorie è, per il momento, in perfetto equilibrio: sette vittorie ciascuna più un pareggio. A partire dal 1994 viene organizzato ogni due anni un torneo complementare alla Ryder Cup, che si chiama Presidents Cup e che vede sfidarsi la squadra statunitense contro i migliori del resto del mondo, Europa esclusa.

Le regole
Il torneo si basa su una serie di 28 incontri di 3 diverse modalità di gioco. Otto partite si giocano con le regole del “foursome match”, ovvero tra due squadre composte da due golfisti che si sfidano su uno stesso percorso giocando con una pallina a squadra. Altre 8 partite seguono le regole del “fourball match”, che si gioca sempre tra due squadre composte da due golfisti, ognuno con la sua pallina, e che viene vinto dalla squadra del golfista che finisce il percorso per primo. Gli altri 12 incontri sono sfide singole. Tutti gli incontri si basano su un percorso di 18 buche. In questa edizione il percorso totale che copriranno i giocatori sarà lungo circa 7 chilometri.

Ogin partita assegna un punto alla squadra o al golfista vincitore, mentre ne assegna soltanto mezzo quando la partita è in parità dopo le 18 buche. Questa modalità di gioco è stata fissata in occasione della prima edizione che vide partecipare la selezione europea al posto di quella britannica, nel 1979, e da allora è rimasta la stessa.

Un problema di esultanza
Una delle edizioni più famose della Ryder Cup, una di quelle che ha fatto più discutere, è stata quella giocata nel 1999 a Brookline, nel Massachusetts, e vinta dalla selezione statunitense all’ultima partita dopo una gran rimonta.

All’ultima giornata, infatti, la selezione europea era davanti di 4 punti, 10 a 6. Agli europei bastavano 4 punti sui 12 da assegnare nell’ultima giornata per confermare la vittoria dell’edizione precedente. All’ultima partita però lo spagnolo José María Olazábal fu sconfitto da Justin Leonard. Ci furono molte polemiche perché gli statunitensi esultarono molto dopo un punto di Leonard e ci fu un’invasione di campo da parte dei giocatori, delle loro mogli e di alcuni tifosi. Dopo quel colpo, Olazàbal sbagliò il suo e la selezione statunitense tornò a vincere il trofeo, che non vinceva dal 1993. In molti criticarono gli americani, accusandoli di avere infranto una delle regole non scritte del gioco tradendone il comportamento “da gentiluomini” e disturbando il loro avversario.

Foto: Andy Lyons/Getty Images