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  • Mercoledì 4 maggio 2011

Niente foto di bin Laden, dice Obama

"Noi non mandiamo le foto del cadavere in giro come un trofeo", ha detto Obama in un'intervista che andrà in onda domenica. Intanto Reuters mostra le foto di tre morti nell'attacco

White House Press Secretary Jay Carney announces US President Barack Obama's decision to not release photos of Al Qaeda leader Osama bin Laden after he was killed by US forces, during the daily press briefing in the Brady Press Brieifing Room at the White House in Washington, DC, May 4, 2011. Obama is not releasing a photo proving bin Laden is dead because he doesn't want it to be used as a "propaganda tool," the White House said Wednesday. AFP PHOTO / Saul LOEB (Photo credit should read SAUL LOEB/AFP/Getty Images)
White House Press Secretary Jay Carney announces US President Barack Obama's decision to not release photos of Al Qaeda leader Osama bin Laden after he was killed by US forces, during the daily press briefing in the Brady Press Brieifing Room at the White House in Washington, DC, May 4, 2011. Obama is not releasing a photo proving bin Laden is dead because he doesn't want it to be used as a "propaganda tool," the White House said Wednesday. AFP PHOTO / Saul LOEB (Photo credit should read SAUL LOEB/AFP/Getty Images)

21,45: Reuters mostra alcune fotografie che dice essere di uomini uccisi durante l’azione contro la casa di bin Laden. Sono state scattate un’ora dopo l’attacco e i tre uomini sono a terra con molto sangue addosso. Nessuno dei tre sembra bin Laden. Altre foto ottenute da Reuters mostrano la zona intorno all’edificio e il relitto dell’elicottero americano distrutto nell’azione. Secondo Reuters le foto sono autentiche e affidabili come relative all’attacco di lunedì notte.

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La conferenza stampa sta proseguendo ma Jay Carney ha detto più volte che non ha altre informazioni da dare. Le foto non saranno diffuse: Obama spiegherà estesamente la sua decisione nell’intervista che andrà in onda domenica ma Carney ha letto alcuni passaggi dell’intervista. La foto non sarà diffusa per tre ragioni: perché creerebbe rischi alla sicurezza nazionale, perché “non è un trofeo, e noi non siamo così” e perché ci sarebbe comunque chi dubiterebbe della morte di Bin Laden. Che però, dice Obama, è avvenuta con assoluta certezza: “Abbiamo riconoscimento facciale, abbiamo le analisi del DNA, sappiamo che le persone che erano con lui lo hanno identificato come Osama bin Laden: non ci sono dubbi sul fatto che Bin Laden sia stato ucciso. Di certo non ce li hanno i membri di Al Qaida. Ci sarà sempre qualche gruppetto che negherà che è morto. Ma una cosa è certa: nessuno vedrà mai più Bin Laden camminare su questa terra”. Di seguito gli aggiornamenti della giornata, minuto per minuto.

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20,42: Obama non parlerà, durante la cerimonia commemorativa a Ground Zero.

20,35: Carney ribadisce perché le foto non servono, secondo la Casa Bianca. “Abbiamo riconoscimento facciale, abbiamo le analisi del DNA, sappiamo che le persone che erano con lui lo hanno identificato come Osama bin Laden: non c’è alcun dubbio sul fatto che sia morto”

20,32: Un giornalista chiede a Carney se la morte e la sepoltura di Bin Laden possono compromettere gli sforzi di Obama di avere buoni rapporti con l’Islam. “La cura che abbiamo avuto nel dare a Bin Laden un’appropriata sepoltura si deve a questo: noi abbiamo avuto per lui molto più rispetto di quanto lui abbia avuto per le vittime dell’11 settembre, e questo è perché noi siamo così. Bin Laden, comunque, non era un leader religioso ma uno sterminatore”.

20,29: Jay Carney dice che non saranno dati nuovi dettagli sull’operazione, perché è stato detto tutto quello che c’era da dire a parte “i metodi, le tecniche operative delle forze speciali”, che non possono essere diffuse.

20,25: Sempre le parole di Obama. “Non ci sono dubbi sul fatto che Bin Laden sia stato ucciso. Di certo non ce li hanno i membri di Al Qaida. Ci sarà sempre qualche gruppetto che negherà che è morto. Ma una cosa è certa: nessuno vedrà mai più Bin Laden camminare su questa terra”.

20,24: Il presidente ha visto le foto di Bin Laden. Il portavoce sta leggendo le sue parole. “Ne abbiamo discusso. Siamo assolutamente certi che fosse lui, abbiamo analisi del volto e del DNA. Ma non c’è motivo di far girare le foto di un uomo a cui hanno sparato in testa. Possono incitare ad altra violenza, creando rischi per la sicurezza nazionale. E comunque noi non mandiamo le foto del cadavere in giro come un trofeo. Noi non siamo così”.

20,23: “il presidente ha deciso di non diffondere le foto della morte di Bin Laden”

20,22: comincia la conferenza stampa alla Casa Bianca.

20,13: dobbiamo rettificare quanto nell’aggiornamento delle 19,40: quel virgolettato non era di Obama bensì di Mike Rogers, presidente della commissione per l’intelligence della Camera.

20,08: Sembra che la conferenza stampa stia per iniziare: si può guardare in diretta qui o qui.

19,40: Così il presidente della commissione per l’intelligence della Camera, Mike Rogers, si è detto contrario alla pubblicazione delle foto.

“I rischi superano di molto i benefici. I complottisti in giro per il mondo direbbero comunque che le foto sono contraffatte, mentre dall’altra parte c’è il concreto rischio che la pubblicazione delle foto infiammi l’opinione pubblica in Medio Oriente. Immaginate come reagirebbero gli americani se Al Qaida uccidesse un nostro soldato o un nostro generale e pubblicasse le foto del cadavere su Internet. Osama bin Laden non è un trofeo: è morto, e ora dobbiamo concentrarci su continuare la battaglia finché Al Qaida non sarà eliminata”

19,37: dovrebbe tenersi una conferenza stampa alla Casa Bianca, nel giro di pochi minuti.

19,27: Obama ha confermato l’intenzione di non diffondere le foto in un’intervista al programma “Sixty Minutes”

19,21: Una fonte non identificata della Casa Bianca avrebbe detto a NBC News che il presidente Obama avrebbe deciso di non diffondere le foto del corpo di Osama bin Laden.

19.02 Tre poliziotti pakistani di guardia di fronte a uno degli ingressi della casa di bin Laden a Abbottabad.

 

18.49 Anche Reuters ora scrive che la senatrice Kelly Ayotte del New Hampshire ha detto di avere visto una delle foto di Bin Laden morto e commentato che l’immagine conferma la sua identità.

18.44 Fox News dice di avere parlato con un funzionario della Casa Bianca che ha visto la foto di Osama bin Laden morto e che l’ha descritta come un’immagine «raccapricciante» che mostra il lato della testa in cui Bin Laden è stato colpito mostrando alcuni frammenti del cranio e «altra materia».

18.38 Wonkette riflette sul fatto che Osama bin Laden avesse addosso degli euro e non dei dollari. «Vi ricordate tutti quegli anni in cui il dollaro era la moneta numero uno al mondo?». Il Guardian lo spiega così:

Quella da 500 euro al momento è la banconota di più grosso taglio in circolazione. Gli Stati Uniti hanno al massimo banconote da 100 dollari in circolazione. La banconota da 500 euro è anche conosciuta come «l’amica dei trafficanti di droga».

18.24 La guida di ProPublica alla copertura mediatica di questi giorni su Osama bin Laden.

18.17 Cnn scrive che tutte le informazioni raccolte nell’edificio in cui è stato trovato Osama bin Laden, comprese quelle degli hard disk, sono già state condivise con il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti.

18.03 L’uomo che ha twittato la morte di Osama bin Laden senza saperloSohaib Athar, ha pubblicato sul suo sito una serie di FAQ per evitare di dover rispondere di persona alle centinaia di telefonate e email che continua a ricevere dai giornalisti di tutto il mondo.

17.25 Il corrispondente dalla Casa Bianca di NBC News, Chuck Todd, scrive su Twitter che i membri del Congresso sono sempre più scettici sulla possibilità di diffondere le immagini della morte di Bin Laden e che in particolare John McCain sarebbe molto contrario.

16.51 I direttori della fotografia di BusinessWeek, GQ, Newsweek, Wired e New York Times spiegano che cosa dice la foto della “situation room”, con Obama e il suo staff che guardano in diretta le operazioni durante il blitz contro Obama. Techcrunch dice che la foto diventerà presto la più vista di sempre su Flickr.

16.42 Una precisazione sul linguaggio in codice usato dalle forze speciali americane durante il blitz di lunedì notte. “Geronimo” era il nome in codice per indicare che Osama bin Laden era stato catturato, “Jackpot” quello usato per riferirsi semplicemente a Bin Laden. La corrispondente dalla Casa Bianca di NBC News, Savannah Guthrie, dice che Jackpot viene spesso usato nel gergo dell’intelligence per riferirsi a obiettivi di grosso calibro.

16.37 Le ultime vignette del New Yorker su Osama bin Laden, prima della sua morte.

16.33 Internazionale pubblica il racconto di Hamid Mir, l’ultimo giornalista che ha incontrato Osama bin Laden nel novembre del 2001.

Ho avuto la fortuna d’incontrarlo una terza volta la mattina dell’8 novembre di quell’anno. Sono stato anche l’ultimo giornalista a intervistarlo dopo l’11 settembre. Dentro e fuori la città di Kabul erano in corso violenti bombardamenti. Lui mi ha accolto con un sorriso e ha annunciato: “L’altra volta le ho detto che il nemico poteva uccidermi ma non catturarmi vivo, e io sono ancora vivo”. Dopo l’intervista ha ribadito: “Si ricordi le mie parole, Hamid Mir, possono uccidermi quando vogliono, ma non possono prendermi vivo. E possono chiamarla vittoria solo se mi prendono vivo, ma se prenderanno solo il mio corpo morto sarà una sconfitta: dopo la mia morte la guerra agli americani non finirà, io combatterò fino all’ultimo proiettile, il martirio è la mia massima aspirazione e il mio martirio darà vita a molti altri Osama bin Laden”.

16.00 Jose Rodriguez, ex capo del centro di contro-terrorismo della CIA, ha detto al Time che le tecniche usate negli interrogatori di Guantanamo, tra cui il waterboarding, sono servite a ottenere le informazioni che hanno poi portato a Bin Laden. Le affermazioni di Rodriguez sono state respinte dalla Casa Bianca. Il New York Times questa mattina aveva spiegato che da un’analisi più attenta di quanto emerso nel corso degli interrogatori a Guantanamo si può dire che le tecniche violente per ottenere informazioni non hanno avuto molto peso nell’identificazione del nascondiglio di bin Laden.

15.50 Il capo della CIA Leon Panetta ha confermato che gli Stati Uniti non avevano informato il Pakistan dell’operazione perché temevano che avrebbe potuto avvertire Osama bin Laden.

15.27 La CIA smentisce categoricamente che bin Laden sia stato ucciso dopo essere stato catturato, come aveva scritto questa mattina al Arabyia riportando una presunta dichiarazione della figlia del leader di al Qaida. La CIA smentisce anche che il corpo del figlio di Osama bin Laden sia stato trasferito insieme a quello del padre su un elicottero. «L’unica persona oltre al team che ha lasciato Abbottabad è stata Osama Bin Laden».

15.00 La foto di Barack Obama e Hillary Clinton che guardano in diretta il blitz contro Osama bin Laden nelle immagini trasmesse dalle telecamere delle forze speciali americane.

 

 

 

 

 

(Pete Souza, Associated Press)

 

Il capo della Cia, Leon Panetta, ha assicurato che nessuno dalla “situation room” della Casa Bianca ha visto in diretta il momento dell’uccisione di Osama Bin Laden.

14.30 La moglie di Osama bin Laden che viveva con lui ad ed è stata arrestata dalle forze americane durante il blitz si chiama Amal Ahmed Abdul Fatah, ha 29 anni ed era stata donata al leader di al Qaida dalla sua famiglia yemenita quando era solo un’adolescente.

13.59 Associated Press ha accertato il nome dell’uomo che ha costruito la casa dove si nascondeva Bin Laden: si chiama Mohammad Arshad e aveva acquistato il terreno da Qazi Mahfooz Ul Haq. Il nome di Arshar corrisponde a quello di uno dei due uomini che più volte sono stati visti entrare e uscire dall’abitazione negli ultimi mesi. Mahfooz Ul Haq ha detto che Arshar sembrava un «uomo umile e modesto» e che aveva detto di voler comprare il terreno per suo zio. Il Guardian scrive che Arshad Kahn potrebbe essere il nome del corriere che gli Stati Uniti stavano cercando da tempo e che alla fine li avrebbe portati sulle tracce di Bin Laden.

13.52 I siti internazionali stanno riprendendo molto le parole del capo della CIA Leon Panetta alla PBS ieri notte sui minuti dell’attacco seguiti dalla casa Bianca:

«Per circa 20-25 minuti non abbiamo saputo esattamente cosa stesse succedendo», ha spiegato Leon Panetta – capo della CIA e prossimo segretario della Difesa degli Stati Uniti – in un’intervista alla tv PBS, parlando del gruppo di persone che seguiva l’attacco contro l’abitazione di Osama bin Laden dalla “situation room” della Casa Bianca. Solo la parola in codice “Geronimo” raccolta dal capo delle operazioni in Afghanistan li ha informati a un certo punto che bin Laden era stato ucciso. «Non credo che abbia avuto il tempo di dire niente», ha detto Panetta rispondendo a una domanda. La Casa Bianca ha anche corretto la sua precedente versione, affermando che bin Laden fosse disarmato quando è stato raggiunto e ucciso dagli uomini del commando.

13.51 Il grafico interattivo del Washington Post sull’edificio in cui si nascondeva bin Laden.

13.49 La maggior parte dei vicini di casa di bin Laden, sentiti dal Washington Post, dice che il leader di al Qaida non potesse vivere lì senza che le autorità pakistane lo sapessero.

13.47 Politico scrive che Bin Laden aveva 500 euro in contanti e due numeri di telefono addosso quando è stato ucciso, il che dimostrerebbe che era pronto a scappare nel caso fosse stato avvertito in tempo del pericolo.

13.45 Associated Press scrive che l’ufficiale delle Navy SEALs che ha ucciso Osama bin Laden riceverà probabilmente un’onoreficenza a breve nell’unico modo consentito a un reparto speciale così delicato: in privato, alla presenza soltanto dei suoi compagni e del suo comandante.

13.40 Il Guardian segnala i dieci falsi miti più diffusi sulla morte di Osama bin Laden.

13.31 Gary Faulkner, l’uomo che nel giugno del 2010 fu arrestato nelle montagne del Pakistan mentre sosteneva di dare la caccia a Bin Laden, dice che è anche merito suo se gli Stati Uniti lo hanno ucciso e che si merita parte dei 25 milioni di dollari che erano stati previsti come ricompensa.

13.29 Il New York Daily News sostiene di avere avuto la notizia della morte di Osama bin Laden tre ore prima dell’annuncio ufficiale del presidente Obama.

13.10 Politico scrive che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sarebbe sempre meno sicuro dell’opportunità di diffondere le foto di Bin Laden morto. Il segretario alla Difesa Robert Gates e il segretario di stato Hillary Clinton temono che le immagini possano scatenare una reazione violenta contro gli Stati Uniti da parte degli estremisti islamici.

Il dibattito interno alla Casa Bianca è guidato da questa domanda: perché stiamo per diffondere queste immagini che rischiano solo di provocarci danni se nessuno sembra mettere in dubbio la sua morte?

12.50 Il Guardian ha un video che mostra centinaia di sostenitori di Bin Laden in diverse città del Pakistan celebrare un suo funerale e protestare contro gli Stati Uniti.

12.38 Il capitano di corvetta delle Navy SEALs, Eric Greitens, ha detto alla BBC che l’ufficiale che ha ucciso Bin Laden è stato molto «coraggioso e fortunato».

12.16 Il proprietario del terreno su cui era stata costruita la casa di Bin Laden è stato arrestato.

12.14 Il ministro degli Esteri pakistano ha detto che gli Stati Uniti erano stati informati già nel 2009 che la struttura in cui è stato ucciso bin Laden era sospetta.

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La figlia di Bin Laden ha confermato che suo padre è stato ucciso dalle forze speciali americane che nella notte di lunedì hanno fatto irruzione nella sua casa ad Abbottabad, in Paksitan.

Al Arabiya racconta che i servizi segreti pakistani sono arrivati sul luogo solo a operazione conclusa e hanno arrestato due donne e sei bambini, di età compresa tra i 2 e i 12 anni. Al momento si trovano tutti nell’ospedale militare di Rawalpindi, dove erano stati trasportati in elicottero. In totale sedici persone che vivevano con Bin Laden sarebbero state arrestate nel corso dell’operazione. L’altra donna che è stata arrestata era probabilmente il medico di Bin Laden, che soffriva notoriamente di insufficienza renale. Durante il primo interrogatorio a cui è stata sottoposta la donna – di origine yemenita – ha detto che si erano spostati in quella casa circa cinque sei mesi fa, senza fornire ulteriori spiegazioni.

Ieri la Casa Bianca ha diffuso una ricostruzione del raid che differisce leggermente da quella iniziale. La prima versione diceva infatti che Bin Laden aveva partecipato allo scontro a fuoco con le forze americane e che sua moglie era stata uccisa nel tentativo di fargli da scudo. Il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha precisato che Bin Laden era disarmato e che è stato ucciso in una delle stanze del secondo o del terzo piano dopo un intenso scontro a fuoco a piano terra, a cui lui non ha partecipato. La moglie si sarebbe scagliata contro i militari americani nel tentativo di difenderlo ma sarebbe stata soltanto ferita a una gamba, e non uccisa come era stato detto in un primo momento.

Le forze speciali americane hanno portato con sé in elicottero soltanto due corpi: quello di Bin Laden e quello di suo figlio. Non tutti i bambini che vivevano all’interno della casa erano però figli di Bin Laden. Per il momento all’interno della struttura residenziale non sono state ritrovate armi né esplosivi. L’edificio è composto da tredici stanze: sei a piano terra e il resto distribuito tra il secondo e il terzo piano. «Non c’era neanche un bunker, non capisco come l’uomo più ricercato del mondo avesse deciso di vivere lì», ha commentato un altro funzionario dell’intelligence pakistana. All’interno delle mura vivevano anche due bufali, una mucca e circa 150 pecore che ora sono state liberate.

La proprietà della casa sembra essere dei due fratelli Arshad Khan e Tariq Khan, entrambi pakistani. Al momento non ci sono altre informazioni su chi siano e di che cosa si occupino. Alcuni vicini hanno raccontato che la famiglia non aveva mai partecipato a nessun matrimonio o funerale nell’area, ma che spesso si erano preoccupati di rifornire le zone più povere con acqua potabile. Le donne della casa non erano autorizzata a uscire e ai bambini che giocando per strada tiravano la palla all’interno delle mura venivano dati dei soldi per andare a comprarne una nuova, per evitare che entrassero a cercarla.