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  • Giovedì 24 febbraio 2011

La guerra dei cartelloni pubblicitari in Francia

«La nuova regolamentazione intende mettere un freno al lento degrado dei nostri paesaggi urbani e periurbani e migliorare l'immagine delle nostre vie e delle nostre città»

Il governo francese ha elaborato delle nuove misure per  regolamentare le affissioni pubblicitarie nelle città e lungo le strade; lo racconta Le Monde.

«La nuova regolamentazione intende mettere un freno al lento degrado dei nostri paesaggi urbani  e periurbani e migliorare l’immagine delle nostre vie e delle nostre città» ha dichiarato in un comunicato Nathalie Kosciusko-Morizet, ministro dell’ecologia.
Da ieri i francesi sono invitati a dare il loro parere sulla proposta, in un modo molto diretto: il testo è stato messo a disposizione per la consultazione pubblica sul sito del ministero dello sviluppo, dove resterà fino all’11 marzo. Grazie a queste misure, dicono i promotori «all’interno delle città, si avrà una minor densità di pubblicità con formati di dimensioni inferiori e meno illuminazione per i pannelli». Quanto alle altre zone, ad esempio nelle campagne dove il grado di urbanizzazione è inferiore, “ci saranno meno insegne ridondanti per segnalare, ogni tre minuti, che questo o quel supermercato, questo o quel garage sono poco distanti”. Riguardo alle vie d’accesso in città, il testo prevede che sia ammesso “un solo dispositivo pubblicitario ogni 80 metri lineari delle proprietà che costeggiano la via aperta alla circolazione pubblica».

Per Nicolas Hervé, membro del Collectif des déboulonneurs [un comitato che si batte per l’eliminazione dei cartelloni pubblicitari dalle città] si tratta dell’unico punto veramente positivo del testo. Per il resto, l’associazione ritiene che il decreto sia un passo indietro rispetto alla situazione attuale, perché ratifica delle pratiche che finora non erano state autorizzate esplicitamente, come l’affissione di pannelli pubblicitari sulle impalcature che ricoprono gli edifici in ristrutturazione. «Il governo fa chiaramente la scelta di trattare con un occhio di riguardo i professionisti del settore», dichiara il portavoce del comitato in un comunicato.

Il ministero precisa che i pareri sul testo saranno presi in seria considerazione e analizzati. «Se sarà necessario, modificheremo il testo in funzione di ciò che emerge da questa consultazione pubblica».