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  • Martedì 9 novembre 2010

Politici che ballano

I balli degli Obama nella loro visita in India sono l'ultimo capitolo di una lunga storia

In occasione del loro viaggio in India, il presidente statunitense Barack Obama e sua moglie Michelle sono stati sottoposti al consueto protocollo composto da cerimonie d’accoglienza e cene ufficiali. Stavolta il consueto protocollo ha incluso rituali meno consueti, tipo i balli di gruppo con alcuni bambini, ai quali la first family non ha saputo o voluto sottrarsi, e i video comprensibilmente hanno fatto il giro del mondo.

Dietro occasioni come questa un presidente può trovare modo di rinfrescare la sua immagine, così come rischia invece di apparire goffo e impacciato, suscitando ilarità e prese in giro che possono poi protrarsi per anni (si pense a quelle rivolte negli anni a George W. Bush, la cui imbranataggine non ha mai smesso di fare notizia). Così, approfittando del ballo degli Obama a Mumbai, Foreign Policy ha fatto una delle sue liste ricapitolando aneddoti e storie del passato degli Stati Uniti.

Gerald Ford e la regina Elisabetta
Due sono i momenti fondamentali delle cene di stato alla Casa Bianca. La prima è, per l’appunto, la cena. La seconda è il ballo ufficiale, al quale nessuno può sottrarsi. Quindi insomma, non è una notizia che la regina Elisabetta, in visita a Washington, balli col presidente statunitense a margine di una cena di stato. Quello che è insolito – e che successe il 7 luglio del 1976, il presidente statunitense era Gerald Ford – è che l’orchestra della marina mentre la regina è in pista decida di cambiare decisamente genere, iniziando a suonare “The lady is a tramp”, che non è esattamente il tipo di canzone adeguato alla compassata regina del Regno Unito.

Bill Clinton
Il periodo non era un granché: era il 1998, di lì a poco sarebbero cominciate le deposizioni legate alla denuncia di molestie sessuali presentata nei confronti dell’allora presidente Clinton da Paula Jones, impiegata dello stato dell’Arkansas ai tempi in cui Clinton ne era governatore. Finirà in nulla, ma da quello scandalo partirà quello ben più grave e importante legato a Monica Lewinsky. Qui il presidente e sua moglie erano in vacanza, nelle isole Vergini. Un fotografo si nascose e scattò questa foto, che l’amministrazione giudicò una grave invasione della privacy del presidente. Ma la foto non poteva arrivare in un momento migliore, e funzionò. Nel 2000, invece, sempre in India, Clinton visitò una specie di centro ricreativo di una comunità locale, pieno di donne che non vedevano l’ora di ballare con lui, e lo tirarono in piedi, e gli gettarono addosso centinaia di petali di fiori, e lo trascinarono a ballare. “Mi ci sono volute tre ore per liberarmi”, disse poi Clinton.

George W. Bush
Si può discutere dell’eredità politica della presidenza Bush, scrive Foreign Policy, e gli storici probabilmente lo faranno per moltissimi anni da qui in poi, ma c’è poco da discutere sull’entusiasmo con cui si lanciò in una danza tribale africana, nel 2007, al termine di un evento pubblico sulla lotta alla diffusione della malaria.


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Karl Rove
È l’uomo che sta dietro le vittorie repubblicane del 2000, del 2002 e del 2004: il cervello e lo stratega dell’amministrazione Bush. A marzo del 2007, in occasione della consueta cena con i corrispondenti alla Casa Bianca, finì coinvolto in una specie di improvvisazione rap. Dimostrò una certa ironia quando disse fiero al microfono di essere “MC Rove” ma nel ballo era piuttosto negato.

Colin Powell
Nell’ottobre del 2008, durante una conferenza a Londra che celebrava i grandi risultati ottenuti nell’ultimo decennio dal continente africano, l’ex segretario di stato Colin Powell venne coinvolto nell’esibizione del cantante hip hop nigeriano Olu Maintain, impegnato nell’esecuzione di Yahoozee, canzone che celebra i più noti ladri e truffatori nigeriani.