domenica 7 Aprile 2024

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Il quotidiano Domani ha spiegato mercoledì che una notizia riferita da molte testate giornalistiche italiane e internazionali era sbagliata: la musica techno non è stata infatti aggiunta alla propria lista di “patrimoni culturali” da parte dell’UNESCO, ma è stata inserita in una lista di “patrimoni culturali immateriali” da un relativo registro tedesco, che ha proprie relazioni con l’UNESCO. Una scelta del tutto tedesca, quindi, e non presa con intenzioni universali dall’UNESCO.

“Qualche giorno fa sui giornali italiani, da Repubblica al Corriere della Sera, dal Sole 24 Ore al Fatto Quotidiano, e su diversi siti di informazione online, è stata pubblicata la notizia del riconoscimento come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco della musica techno tedesca. Peccato sia falso.La realtà è che il governo tedesco ha deciso di iscrivere la musica techno, insieme ad altre 120 tradizioni, nel Registro nazionale dei patrimoni culturali immateriali. È una decisione, dunque, tutta tedesca, che nulla ha a che fare con l’organizzazione mondiale che si occupa di cultura”.

L’errore ha riguardato appunto moltissimi giornali, anche tedeschi: diversi di questi hanno inserito successivamente delle correzioni(l’articolo di Domani fa ragionamenti corretti sulla generale fallacia dei giornali, ma sbaglia a sua volta sul fatto che in questo caso si sia trattato di un errore di traduzione e di un errore solo italiano; ed esagera rispetto alla facilità di verifica in questo caso: nei giorni della pubblicazione della notizia questa era stata data in modo errato da testate tedesche anche molto autorevoli).

(all’interno di un articolo dedicato alla musica techno anche il Postaveva inizialmente riferito in modo errato l’informazione)

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