domenica 30 Novembre 2025

“Una contorsione anti-democratica inaccettabile”

La crisi di relazioni tra la redazione e la proprietà del Tirreno, che dura ormai da quando il giornale livornese venne venduto al gruppo SAE, ha avuto forse il suo momento peggiore – e ne aveva avuti – questa settimana. Il Comitato di redazione ha pubblicato un comunicato polemicissimo e indignato contro il direttore Cristiano Marcacci per informare su un voto di sfiducia nei suoi confronti da parte della redazione. Nel comunicato la redazione è arrivata a manifestare comprensione per l’eventuale rifiuto dei lettori di continuare ad acquistare il Tirreno. Marcacci ha risposto con altrettanta indignazione difendendo le sue ragioni sulla polemica in questione. L’editore, che aveva riportato Marcacci alla direzione solo pochi mesi fa dopo varie vicissitudini, lo ha difeso minacciando persino azioni legali contro la redazione.
La ragione del confronto, questa volta, è stata la scelta di Marcacci di non dare notizia di una polemica politica toscana arrivata anche sulle testate nazionali: quella dell’intervento del presidente della Regione Giani in difesa della sua capa di gabinetto a cui era stata ritirata la patente. Secondo la redazione si sarebbe trattato di una inaccettabile indulgenza del giornale nei confronti del presidente Giani, nel contesto di un impegno non nuovo di SAE per una più solida relazione con le istituzioni fiorentine. Secondo Marcacci la polemica sarebbe strumentale e interessata e per questo avrebbe dato istruzione di occuparsene solo venerdì, lo stesso giorno delle proteste della redazione.

Sabato il sito del Tirreno ha pubblicato un nuovo scambio di accuse altrettanto aspro tra il Comitato di redazione e l’editore SAE.

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