domenica 27 Luglio 2025
Michele Serra, giornalista di grande visibilità ed esperienza, e autore tra le altre cose della rubrica quotidiana “L’amaca” su Repubblica e della newsletter settimanale “Ok Boomer!” sul Post, ha risposto ad alcune domande del direttore del Foglio Claudio Cerasa sul rapporto dei giornali con il racconto delle inchieste giudiziarie e dei processi.
“Ai media sarebbe richiesta indipendenza di giudizio e possibilmente serenità nel racconto delle cose. Io vedo soprattutto un gigantesco problema di linguaggio. Di certi titoli non vale nemmeno la pena parlare, per quanto sono urlati, o ammiccanti, o calunniosi. Peggio ancora, più subdolo e tossico, è che in quasi tutte le cronache sul malaffare, quello vero e quello presunto, ogni casa diventa una ‘lussuosa villa’ anche se è una villetta a schiera, ogni vacanza una ‘vacanza da favola’, anche se è un weekend a Pinarella di Cervia, ogni retribuzione un ‘lauto stipendio’ anche se è una consulenza da cinquemila euro all’anno. L’idea di partenza è quella di una umanità ingorda, degenerata e disposta a qualunque cosa pur di arricchirsi. Se sei Balzac puoi permetterti di dirlo, se no è meglio attenerti ai fatti” .
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