domenica 16 Gennaio 2022

Tradurre, citare, raccontare, riscrivere

L’uso di articoli dalla stampa straniera sui giornali italiani è un tema con sfumature e complessità, diventato molto visibile nei tempi dell’informazione online: un po’ perché l’accesso a contenuti interessanti e preziosi è diventato facile e continuo, un po’ perché i lettori hanno molte occasioni di verifica e svelamento delle fonti originali. Le sfumature e complessità si devono al fatto che da una parte ciò che racconta la stampa straniera è materiale da notizie e articoli, importante da essere raccontato ai lettori italiani, e in questo non c’è niente di male; dall’altra, correttezza e completezza richiedono che ciò che racconta la stampa straniera sia presentato in quanto tale. Quando un giornalista di una testata italiana usa un articolo straniero come idea per scrivere di un tema, e usa ciò che quell’articolo scrive come fonte quasi unica e prevalente del proprio (anche semplicemente perché non ce ne sono altre), l’approccio corretto sarebbe di dirlo esplicitamente: “un articolo sul Wall Street Journal di martedì ha raccontato che”, eccetera. E il lavoro del giornalista italiano dovrebbe essere di confezionare il racconto arricchendolo di contesti, indicazioni, spiegazioni utili al lettore italiano, riassumendo il contenuto dell’articolo originale.

Questo non avviene sempre e le mancanze maggiori riguardano appunto la citazione della fonte e l’eccessiva fedeltà non solo al contenuto originale ma alla stessa scrittura dell’articolo a cui si attinge. I casi sono tra l’altro facilmente individuabili e individuati, data la confidenza attuale dei lettori con molte fonti internazionali: uno è stato citato il mese scorso su Twitter e riguarda il Corriere della Sera e il New York Times.

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