domenica 20 Luglio 2025
Come abbiamo raccontato altre volte, uno dei fattori principali della diffusione di notizie false e di conoscenza errata della realtà sono le titolazioni sbrigative ed enfatiche dei quotidiani e dei siti di news: i titoli sono spesso composti per attirare l’attenzione, generare reazioni, emozioni e indignazioni, ottenere clic, piuttosto che per informare con correttezza. E nella gran parte dei casi quello che tutti leggiamo di una notizia è solamente il titolo.
Per questo è utile avere consapevolezza dei criteri con cui un titolo viene composto: nei quotidiani, uno dei più ingannevoli di questi criteri è la ricerca – da parte del redattore incaricato – di un termine o di un dato attraente all’interno dell’articolo, da caricare di più teatrale e impressionante significato nel titolo. Un buon esempio di questo procedimento è visibile in una scelta sul Corriere della Sera di sabato: la persona protagonista della notizia è fotografata con una t-shirt con un logo che assomiglia a quello di Nike, uno dei brand di abbigliamento più diffusi al mondo. L’articolo la definisce “una maglietta griffata”. Il titolo riprende quell’aggettivo e indica il protagonista – dentro una storia in cui il protagonista è un soggetto certamente percepito come negativo – come “in fuga tra hotel e abiti griffati” (dove anche l’uso di un “hotel” è ovviamente una condizione né anomala né particolarmente privilegiata per un evaso in un altro paese). Chi legge se lo figura in condizioni di disinvolto e spietato lusso.
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