domenica 14 Aprile 2024

Soldi a chi li ha

La newsletter Digital Media Sunday Brunch mandata ogni domenica dalla società DataMediaHub, che si occupa di media e marketing, ha riassunto le cifre dei contributi del “fondo straordinario” per i giornali che il governo ha attribuito per il 2022.

“Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ha pubblicato la lista dei gruppi editoriali che hanno ricevuto il contributo straordinario, per l’anno 2022, per le copie vendute nel 2021. Un “bonus” pari a 5 centesimi di euro per ogni copia cartacea di quotidiani e periodici venduta, anche in abbonamento, nell’anno di riferimento.
Le richieste presentate dai vari gruppi erano di gran lunga superiori al tetto stabilito dal governo: quasi 38 milioni di euro, ben dieci in più del limite stabilito. Per questo motivo l’importo erogato è stato rimodulato per rientrare nella spesa di 28 milioni di euro, fissato dall’articolo 3 del Dpcm del 28 settembre 2022.
Sono stati 80 i gruppi editoriali/le testate che hanno fatto richiesta. A molti di questi l’efficacia, l’erogazione, della concessione del contributo è subordinata alla verifica antimafia, che evidentemente non hanno soddisfatto quando è stata presentata la domanda al Dipartimento
[…] vi è una forte concentrazione a favore di pochi delle risorse. Di 80 editori/testate abbiamo elaborato quelle con un contributo superiore ai 200 mila euro. Sono 27, ovvero circa un terzo [33.7%] del totale. A queste, complessivamente vanno 23.8 milioni di euro, ossia l’85% del totale.
Ed ancora, a Cairo, sommando RCS e Cairo Editore, vanno 7,1 milioni. Quindi da solo raccoglie un quarto [25.3%] del totale dei contributi erogati. Ai primi cinque, tutti sopra il milione di euro, vanno quasi 14,1 milioni, pari a più del 50% del totale.
A Caltagirone Editore, sommando le diverse testate di proprietà, vanno più di 1,5 milioni di euro. Al Gruppo di Belpietro, sommando le diverse testate, vanno più di 705 mila euro. Al Gruppo SAE, includendo SAE Sardegna, ne vanno oltre 786 mila. E altro ancora, come il Gruppo Sesaab, che controlla anche la Provincia di Como, o le testate di Angelucci, entrambi sopra il mezzo milione di euro”.

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