domenica 16 Novembre 2025

Sempre peggio in Ungheria

A cinque mesi dalle elezioni parlamentari in Ungheria, il gruppo mediatico ungherese Indamedia ha acquisito il ramo locale della società editoriale svizzera Ringier, che possiede il tabloid Blikk, uno dei giornali più letti del paese, sia online che su carta. Blikk è un tabloid sensazionalistico e ricco di gossip, ma si è occupato anche di inchieste giornalistiche, sul modello di alcuni tabloid britannici. La notizia della cessione ha generato molte proteste e tensioni, perché uno dei due proprietari di Indamedia è Miklós Vaszily, manager e imprenditore vicino al governo del primo ministro Orbán, notoriamente repressivo nei confronti della libertà di informazione e delle opposizioni.
Il Post ha raccontato meglio la storia:

“Sulla Columbia Journalism Review l’ex direttore Zsolt Nagy l’ ha spiegata con una vecchia battuta ungherese, secondo cui gli operai di una fabbrica sovietica di lavatrici finiscono sempre per produrre anche mitra Kalashnikov: «Con la stessa logica, i giornali ungheresi comprati dai compari d’affari di Orbán finiscono sempre per riecheggiare la propaganda del governo».
Zsolt Nagy spiega al Post che le ultime acquisizioni sono particolarmente strategiche per l’impero mediatico filogovernativo. «Non saranno la spina dorsale della propaganda, ma ne faranno una più soft, e quindi più efficace». Fa l’esempio di un’intervista data in esclusiva da Orbán a Blikk dopo l’acquisizione, sul significato di alcuni disegni che aveva fatto durante una trasmissione tv e che erano diventati motivo di curiosità. «È un modo per stare nella testa delle persone senza parlare dei problemi del paese»”.

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