domenica 19 Ottobre 2025
La copertura delle manifestazioni politiche di grande partecipazione è un frequente oggetto di conversazioni tra la redazione del Post e alcuni suoi lettori e lettrici. Spesso questi ultimi considerano la citazione delle suddette manifestazioni non come un servizio di informazione e comprensione della realtà, ma come una dovuta sanzione della loro presunta importanza: una sorta di ulteriore accessorio alla dimostrazione del loro successo, anche in assenza di fatti o sviluppi relativi. Mentre i criteri che il Post cerca di applicare in questi casi sono ancora giornalistici, riferendo quello che costituisce una notizia e che aggiunge informazioni alla conoscenza della realtà o genera reali o potenziali conseguenze al di fuori di una prevista e conclusa manifestazione di piazza. Un aspetto che è poi peculiare di ogni copertura giornalistica di simili manifestazioni sono i dati sulla partecipazione, oggetto da tempo persino di rituali battute, e di scetticismi sulla loro validità e credibilità.
Questioni diffuse non solo in Italia, e in occasione delle manifestazioni di sabato contro Donald Trump il New York Times ha riportato in homepage una spiegazione di come le ritenga poco significative, e di come si voglia dedicare piuttosto alla descrizione di quello che le manifestazioni sono nei fatti.
“Estimating the size of a gathering is an inexact science. There are techniques and best attempts that may approach accuracy, but determining how many people are attending an open event is difficult. And, typically that is not the focus of our reporting”.
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