domenica 23 Ottobre 2022

Sbagli che pagano tutti

C’è stato un incidente giornalistico piuttosto grave in India, che si trascina ormai da due settimane: la sua gravità è legata a un problema di credibilità dell’informazione nel paese in un momento in cui la partigianeria politica sta molto indebolendo le dinamiche democratiche e c’è molta sfiducia nei giornali. The Wire è un giornale online che ha soli sette anni – è nato descrivendosi come un progetto giornalistico indipendente in opposizione al grosso dell’informazione indiana troppo legato a poteri politici o economici – ma è già diventato molto importante e seguito. Dal 6 ottobre scorso ha pubblicato una serie di articoli che accusavano Meta – la società di Facebook e Instagram – di applicare ad alcuni politici nazionali un sistema di esenzione dalle regole sui post pubblicati (sistema di cui era stata a suo tempo raccontata l’esistenza come esperimento mai applicato) e anche di ottenere la censura di post altrui saltando i normali processi di segnalazione. Meta aveva immediatamente negato sostenendo che i documenti e le testimonianze citate da The Wire fossero falsi, ma il giornale aveva confermato tutto e fornito ulteriori documenti sui tentativi di Meta di individuare come la notizia fosse circolata. Nei giorni successivi c’era stato un intenso scambio di accuse, e molte attenzioni sulla polemica da parte dei media internazionali più abituati a standard di credibilità giornalistica, di quelli che rendono molto scandalose le accuse contro The Wire . Che martedì scorso, cancellando le sue posizioni precedenti, ha dovuto ammettere di stare rivedendo la credibilità della sua inchiesta, e tutto ormai sembra confermare che il giornale sia stato scellerata vittima di una falsificazione, i cui responsabili originali sono ancora tutti da individuare. Ma lo screditamento del giornale è divenuto immediatamente occasione di attacchi da parte dei politici che negli anni passati avevano avuto già tensioni con i mezzi di informazione.

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