domenica 21 Novembre 2021

Prologo

Tra gli strumenti che hanno i giornali che si occupano di attualità per coinvolgere i lettori e ottenere un maggior numero di abbonati paganti (ma anche un maggior numero di lettori da proporre agli inserzionisti) bisogna poi sempre ricordarsi anche dei contenuti stessi dei giornali, accanto alle molte iniziative e strategie commerciali o promozionali. Le posizioni politiche, il sostegno a un partito o a un fronte, l’attacco verso un altro, “la linea del giornale”, sono scelte che tengono conto della domanda da parte dei lettori: che in questi decenni di grandi polarizzazioni è quasi sempre una domanda di posizioni nette, di definizioni dei buoni e dei cattivi, e i lettori (ovvero tutti noi) sono attratti da conferme dei loro sentimenti e respinti dalle delusioni delle loro aspettative. La linea di un giornale è fatta anche da questo, e in Italia ci sono stati casi palesi negli anni scorsi di successi di consenso legati alle individuazioni di nemici (l’antiberlusconismo in particolare per il Fatto o per Repubblica; o “la sinistra” additatissima come fonte di ogni male nelle titolazioni dei giornali conservatori): mettersi “all’opposizione” o contro qualcuno ha sempre pagato di più per i giornali. Ma ci sono state anche intuizioni fortunate legate invece al sostegno di “amici”, quando quel campo viene lasciato libero (la Veritàcol governo Lega-M5S, il Fatto con Giuseppe Conte). Un altro esempio vistoso di queste settimane è l’impossessarsi da parte del Fatto e di Domani del risentimento diffuso contro Matteo Renzi per coltivarlo e alimentarlo – in maniera sproporzionata rispetto al suo rilievo politico – rispondendo a una domanda in quel senso da parte di molti lettori e potenziali lettori (sabato Domani aveva Renzi in prima pagina, in quattro articoli critici, più un quinto che parlava di calcio, e due pagine su tredici dedicate solo a lui; il Fatto gli dedica le prime pagine da settimane quasi ininterrottamente). Non è tanto (non solo) una questione di antipatie o dissintonie: è che in tempi di maggioranze di governo molto estese, la domanda di “nemici” da parte della clientela resta forte e alcuni giornali cercano di intercettarla e darle risposta. Sono i lettori, a dettare la linea.

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