domenica 20 Febbraio 2022

Più che l’editore poté la Gazzetta

La Gazzetta del Mezzogiorno, che era il più radicato quotidiano della Puglia e della Basilicata, è tornato ieri in edicola, dopo un’assenza di quasi sette mesi. Aveva smesso di essere pubblicata a inizio agosto 2021 dopo 133 anni, gli ultimi tre passati in una profonda crisi, fra i fallimenti delle società editrici, mancate cessioni e dispute legali. A ottobre il Tribunale di Bari aveva omologato la proposta di concordato (con assunzione dei debiti e progetto di rilancio) della Ecologica Spa, un’azienda con sede a Taranto che si occupa principalmente di smaltimento rifiuti.
Da oggi, secondo giorno in edicola, la Gazzetta del Mezzogiorno uscirà in abbinamento con la Gazzetta dello Sport, al prezzo di 1,50 euro per i due giornali. L’iniziativa di lancio in collaborazione – che viene chiamata in gergo “panino” – col quotidiano sportivo del gruppo RCS dovrebbe durare per qualche mese e ha molti precedenti nell’editoria locale e non solo. La scelta ha però causato proteste e comunicati sindacali da parte del Corriere del Mezzogiorno, la testata che dal 1997 raccoglie le cinque sezioni locali del Corriere della Sera nelle regioni meridionali, e che è a sua volta del gruppo RCS. La collaborazione fra le due “Gazzette”, dice il comunicato sindacale, può “nuocere gravemente al Corriere della Sera e al Corriere del Mezzogiorno che vi è contenuto all’interno, in una logica perversa di cannibalismo aziendale interno al medesimo Gruppo editoriale”. L’editore ha risposto minimizzando i rischi e confermando l’iniziativa. Corriere e Gazzetta del Mezzogiorno (quest’ultima prima della chiusura dichiarava 8 mila copie vendute) si trovano in un mercato ad alta concorrenza, dove operano anche la Repubblica di Bari, il Quotidiano del Sud, il Nuovo Quotidiano di Puglia e l’Edicola del Sud.

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