domenica 23 Gennaio 2022

Pagati a pezzo

Tra le conseguenze della crisi dei giornali c’è la sempre minore possibilità per le aziende editoriali di assumere giornalisti con contratti stabili – contratti nati in tempi molto migliori per i giornali e oggi molto costosi. Una conseguenza è una grande differenza tra le condizioni contrattuali e retributive di giornalisti che godono di contratti solidi e ben pagati ottenuti in tempi migliori, e quelle dei più giovani che a contratti equivalenti raramente possono accedere e che però continuano a investire in grandi numeri su progetti di carriere giornalistiche. Un’altra conseguenza è che per continuare a pubblicare un grande numero di articoli (anzi, con il web un numero maggiore) e per continuare a coprire molte aree di interesse, i giornali si avvalgono di numerosi collaboratori esterni, più o meno assidui, che vengono pagati “a pezzo”. Con quali tariffe è una questione citata spesso con indignazione, perché i giornalisti non dipendenti (o freelance), che in Italia sono oltre 44mila, sono i più precari della categoria: in molti casi sono costretti a inseguire molte collaborazioni incerte con diversi giornali per mettere insieme uno stipendio, e per scrivere certi articoli devono sostenere autonomamente spese che non sono giustificate dalla paga prevista. Questo stato di precarietà e necessità si riflette poi spesso sulla qualità del lavoro e di ciò che i giornali pubblicano.

Charlie ha condotto una piccola incompleta indagine su quali siano i compensi per i collaboratori dei principali quotidiani italiani. Nel leggere le informazioni, che sono basate su decine di testimonianze, bisogna comunque tenere in conto che solo alcuni giornali hanno delle quote fisse che applicano a tutti i collaboratori, mentre in altri casi gli accordi possono variare da persona a persona (ci sono poi limitati casi particolari di collaboratori di maggior fama e attrattiva, che non sempre hanno un contratto ma che fanno storia e compenso a sé). La retribuzione può cambiare in base all’ambito di competenza (sport, cultura, cronaca) o in base alla lunghezza dell’articolo, che si misura in battute: la “battuta” è ogni tipo di carattere digitato (spazi compresi). Gli articoli scritti per i quotidiani cartacei vengono pagati molto più di quelli sulle versioni online degli stessi giornali; i compensi per gli articoli sulle pagine locali sono minori rispetto a quelli per gli articoli sulle pagine nazionali. Molti collaboratori hanno un “tetto mensile” di pezzi che non possono superare, altri ne hanno uno minimo, in modo da garantirsi una specie di stipendio fisso su cui poter contare. E soprattutto, tutte queste cifre sono crollate drasticamente rispetto al periodo che si è esaurito nei primi anni di questo millennio, quando simili collaborazioni potevano contare su compensi da cento euro in su.

Compensi lordi per un articolo, secondo diverse testimonianze e informazioni raccolte:

Corriere della Sera: meno di 1.000 battute 10 euro; tra 1.000 e 2.500 battute 20 euro; tra 2.501 e 3.600 battute 35 euro; oltre 3.600 battute 50 euro. I compensi sono più alti per gli articoli pubblicati negli inserti (Corriere EconomiaCorriere SaluteCorriere Motori, eccetera) e nella sezione di cultura, e più bassi nelle edizioni locali del giornale (circa la metà di quelli scritti sopra, nella maggior parte dei casi).
Corriere.it: 15 euro per un articolo di solo testo.

Repubblica: i compensi variano molto a seconda degli accordi presi con il singolo giornalista. Si va da 20 euro per i pezzi più brevi a 60/70 euro per quelli che superano le 3.600 battute. Come per il Corriere, i compensi possono essere più alti per pezzi pubblicati in alcune sezioni specifiche, come la cultura.
Repubblica.it: i compensi sono molto variabili. Due esempi più o meno agli estremi sono 10/20 euro per un articolo di sport, 50 euro per uno nella sezione salute.

La Stampa: per i collaboratori che scrivono di cronaca o sport, fino a 1.260 battute 15 euro, più di 1.260 battute 30 euro. Nella sezione cultura si arriva a 60 euro per una recensione e a 120 euro per un’intervista. Sul sito, a differenza di altri giornali, è applicato il criterio del compenso crescente sulla base della lunghezza.

Il Fatto Quotidiano: colonnini/brevi 30 euro; tagli bassi (cioè gli articoli nella parte bassa della pagina) 50 euro; articoli di apertura di una pagina 70 euro; articoli oltre le 5.000 battute 90 euro.
Ilfattoquotidiano.it: 30 euro.

Quotidiano nazionale (Il Resto del CarlinoIl Giorno e La Nazione): fino a 275 battute 50 centesimi; da 276 a 825 battute 2 euro; da 826 a 2.200 battute 6 euro; oltre 2.200 battute 9 euro. Se si scrivono più di 80 pezzi in un mese, dall’81esimo tutti i pezzi vengono pagati al massimo 2 euro. Una fotografia pubblicata nel pezzo viene pagata 2 euro, ma dalla 51esima fotografia pubblicata il compenso è 50 centesimi per ognuna.
Online: da 276 a 825 battute 2 euro; da 826 a 2.200 battute 3 euro; oltre 2.200 battute 4 euro. Dopo i 40 pezzi mensili, ogni pezzo viene pagato 1 euro. Una fotografia pubblicata viene pagata 1 euro e 50, 1 euro se inserita in una fotogallery, 50 centesimi dopo la 40esima foto pubblicata.

Il Messaggero: nella sezione di moda tra 13 e 26 euro; nella sezione di sport, per pezzi oltre le 3.500 battute 20 euro sulle pagine dell’edizione locale romana, 39 euro su quelle nazionali.
Ilmessaggero.it: 7 euro.

Il Foglio: meno di 6.000 battute 60 euro; più di 6.000 battute 90 euro.
Ilfoglio.it: 60 euro.

Il Giornale: per un articolo in cronaca di Milano o nazionale 50 euro (ma ci sono collaboratori che hanno accordi diversi, con compensi sia più alti che più bassi).

Libero: alcuni contratti prevedono per un articolo di apertura 56 euro, per un taglio basso 45 euro. Altri partono da 35 euro per le aperture e arrivano a 12 o 9 euro per notizie brevi sulla cronaca locale. Nella sezione sport si va da 17 a 28 euro.

Domani: meno di 3.500 battute 70 euro; tra 3.500 e 6.500 battute 90 euro; tra 6.500 e 13mila battute 150 euro; oltre 13.000 battute 250 euro.

La Gazzetta dello Sport: tra gli 8 e i 28 euro (ma ci sono collaboratori “storici” che hanno accordi migliori).
Gazzetta.it: 14 euro.

Tuttosport: meno di 1.200 battute 10 euro; più di 1.200 battute 20 euro.

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