domenica 14 Novembre 2021

On background

È un’espressione convenzionale del giornalismo americano, meno familiare qui da noi di “on the record” e “off the record”, ma parte dello stesso vocabolario usato per indicare le fonti usate, oppure perché ci sia comprensione tra i giornalisti e le loro fonti sull’uso delle parole di queste ultime: “off the record” si usa infatti per indicare dichiarazioni che non siano da pubblicare, mentre “on the record” sono le cose che vengono dette con la consapevolezza e l’accordo che potranno essere pubblicate.
“On background”, invece, è la formula con cui si concorda di poter citare fatti o parole senza indicare la fonte esatta, di solito attribuendoli a una provenienza approssimativa. Queste sono almeno le indicazioni dell’agenzia Associated Press, perché le interpretazioni hanno qualche variazione e soggettività nelle diverse redazioni. Le citazioni indicate come “on background” sono ufficialmente disincentivate da molte testate, perché non garantiscono sufficiente affidabilità e chiarezza per i lettori, ma nei fatti ne viene fatto un grande uso: permettono infatti di citare ipotesi o dichiarazioni senza circostanziarle o sostenerle quando sono fragili e incerte. Ma permettono anche alle fonti di far pubblicare versioni interessate senza comparire o prendersene la responsabilità.

Questa settimana il sito di tecnologia The Verge ha deciso di pubblicare un proposito di limitare al massimo l’uso di dichiarazioni “on background” nei suoi articoli.
“Lo facciamo perché soprattutto le grandi aziende di tecnologia hanno arruolato un animato sistema di addetti alla comunicazione che ciclicamente tirano la corda delle pratiche accettabili in uno sforzo di sottrarsi alle loro responsabilità e di scaricare l’onere della verità sui media, per controllare le narrazioni sulle società per cui lavorano e al contempo sfinire a morte chi deve avere a che fare con queste narrazioni”.
Lo strumento con cui questo avviene sempre più di frequente, spiega The Verge, è l’uso della formula “on background” richiesto da questi interlocutori. E dopo una severa elencazione degli abusi di questa che dovrebbe essere un’eccezione, l’articolo conclude che:
“D’ora in poi, la norma per i responsabili della comunicazione e per chi parli con The Verge nel suo ruolo ufficiale sarà “on the record”.
Rispetteremo ancora alcune richieste di comparire “on background”, ma a nostra discrezione e solo per ragioni specifiche che siano spiegabili ai lettori”.

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