domenica 9 Novembre 2025

Non si litiga nei corridoi

Le tensioni che ribollono in diverse aziende giornalistiche internazionali intorno alle riduzioni di costi e di personale hanno avuto uno showdown piuttosto drastico nella sede newyorkese di Condé Nast, la grande multinazionale editoriale che pubblica molte famose riviste americane e le loro edizioni nazionali in altri paesi, Italia compresa. Un gruppo di dipendenti ha affrontato il responsabile delle risorse umane Stan Duncan davanti al suo ufficio per chiedergli spiegazioni sui licenziamenti in corso a Teen Vogue: Duncan si è rifiutato di parlarne, sostenendo di avere altri impegni e chiedendo che i suoi contestatori tornassero al loro lavoro. Il confronto si è chiuso così, piuttosto teso, ma l’azienda ha licenziato quattro dei partecipanti per “condotta impropria”: un fact checker del New Yorker, un giornalista di Wired, un’impiegata al digitale di Bon Appétit e uno della sezione video Condé Nast Entertainment. Le associazioni sindacali dei giornalisti hanno contestato la decisione, definendola illegale e sostenendo che sia diritto dei lavoratori chiedere spiegazioni su decisioni aziendali di quel rilievo, e lo scontro sta proseguendo.

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