domenica 17 Dicembre 2023

Molte storie e poche news al New Yorker

Mercoledì il sito del settimanale americano New Yorker ha pubblicato l’annuale resoconto su quali sono stati gli articoli più letti. Michael Luo, direttore del sito dal 2017 , ha ordinato i primi 25 articoli sulla base degli “engaged minutes”: «la quantità totale di tempo che i lettori hanno trascorso» sulle storie pubblicate. Luo scrive alcune considerazioni sulla composizione della classifica e sulle abitudini delle persone che hanno visitato il sito del New Yorker: «la fatica psicologica delle notizie è un miasma che affligge quasi tutti noi da qualche tempo a questa parte. Siamo svuotati dallo sforzo fisico e mentale che comporta seguire gli eventi attuali. Lo stato di allarme […] è quasi costante. […] Un recente rapporto del Pew Research Center ha tracciato i livelli di consumo di notizie nei mesi precedenti la presidenza Trump. Nel marzo 2016, il 51% degli adulti negli Stati Uniti aveva dichiarato di seguire le notizie “per tutto o quasi tutto il tempo”. Questa percentuale è scesa al 38% nell’agosto del 2022». Luo scrive che tra gli articoli su cui i lettori hanno investito più tempo «Niente guerra a Gaza. Niente Trump. Niente politica. L’articolo più letto è una storia di cronaca nera di James Lasdun, sugli omicidi di Murdaugh nella Carolina del Sud. Altre storie che sono entrate nella top ten: un’indagine di Heidi Blake sulle principesse fuggitive di Dubai; una particolare argomentazione contro i viaggi della filosofa Agnes Callard; e un’analisi, da parte di Nathan Heller, del calo delle iscrizioni alle facoltà umanistiche nei college di tutto il Paese».

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