domenica 7 Maggio 2023

Micropagamenti su Twitter, forse

Ciclicamente si torna a parlare di micropagamenti e giornali, cioè della possibilità di pagare per acquistare non un abbonamento mensile o annuale, ma una singola copia digitale di un giornale o un singolo articolo. Questa settimana c’è stato un tweet di Elon Musk, che ha scritto che in futuro gli editori potranno far pagare agli utenti i singoli articoli “con un solo click” definendo il sistema “a major win-win for both media orgs & the public”. L’idea non è nuova, come hanno fatto notare in molti, e il fatto che non ci siano state finora iniziative veramente di successo in questo senso non depone a favore dell’iniziativa. Questa settimana ne ha parlato in Italia Riccardo Luna su Repubblica, con una certa fiducia, soprattutto rispetto alla possibilità di allargare la percentuale pagante dei lettori di notizie online.
Dal lato degli editori ci sono diversi dubbi. Si è già parlato in Charlie della maggiore affidabilità degli abbonamenti rispetto al micropagamento, soprattutto a lungo termine. D’altro canto questa formula può avere senso in situazioni di subscription fatigue, una stagnazione del numero di abbonati: in cui allora i micropagamenti potrebbero essere un’occasione di attenuare le perdite. Un interessante, e critico, articolo di NiemanLab riporta uno studio dell’anno scorso che mostra come solo l’1% dei lettori, trovandosi davanti un paywall, decida di pagare per avere la notizia piuttosto che cercarla su altre fonti gratuite. Un altro dubbio riguarda la fiducia degli editori in un soggetto, come Musk, che si è mostrato ripetutamente ostile ai giornalisti e alla stampa, e un altro ancora l’effettivo ricavo estraibile da un sistema dagli elevati costi di gestione come quello delle microtransazioni.

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