domenica 13 Giugno 2021

Mancini come modello di business

L’inizio degli Europei di calcio ha portato grandi vivacità nelle pagine pubblicitarie dei quotidiani italiani. Il giorno della partita inaugurale, intanto, c’è stato un investimento formidabile di Poste Italiane – sponsor della Nazionale – che ha comprato delle “sovracopertine” su quasi una decina di giornali, in molti casi rivestendoli con proprie immagini promozionali legate agli Europei, ma nei quotidiani maggiori associandole anche ad articoli originali sponsorizzati scritti da giornalisti importanti (Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, Emanuela Audisio su Repubblica). Su alcune di queste testate le iniziative di Poste hanno quindi ricevuto un trattamento di favore anche in articoli su altre pagine.

Poi c’è l’iperpresenza dell’allenatore Roberto Mancini come testimonial: in simili pose, è comparso per due giorni come indossatore di polo, ospite di un teatro, consegnatore di pacchi. E nel primo di questi contesti la pubblicità opaca ha fatto infine traboccare il vaso della tolleranza dello stesso Comitato di redazione del Corriere della Sera, che ha deciso di dire la sua al direttore contro l’associazione sul giornale tra una pubblicità e un articolo dedicato allo stesso inserzionista.
“Ci dispiace dover intervenire per segnalare l’ennesimo caso di invadenza del marketing sulle pagine del nostro giornale. Ieri, 10 giugno, sulle cronache nazionali del Corriere è stata pubblicata una pagina sul commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini che è palesemente un’inserzione pubblicitaria, nella quale viene con ridondanza messo in evidenza un noto marchio di moda, senza segnalarla come tale ai lettori. Che si tratti di pubblicità lo conferma l’inserzione, questa chiaramente pubblicata come tale, uscita oggi, con foto sempre di Mancini che indossa un capo del medesimo marchio di moda”.
I lettori di Charlie sanno come queste sovrapposizioni poco rivelate siano frequentissime sui maggiori quotidiani, e sul Corriere della Sera in particolare, e lo stesso CdR ha sottolineato come si tratti di un “ennesimo caso”. È probabile che la richiesta di “una maggiore vigilanza per tenere separati i contenuti giornalistici da quelli pubblicitari” sarà messa alla prova già da qui alla prossima domenica, e che ne riparleremo.

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