domenica 11 Giugno 2023

Lo sciopero del Corriere della Sera

I giornalisti del Corriere della Sera hanno scioperato venerdì e sabato per chiedere una serie di cose all’editore (per due giorni il sito non è stato aggiornato, e il quotidiano di carta non è uscito sabato e domenica): ma all’eccezionalità della decisione si è sommata anche una rottura tra la redazione e i suoi rappresentanti del Comitato di redazione, che erano arrivati a un accordo con l’editore che però l’assemblea dei giornalisti non ha accettato. La maggioranza dei membri del Comitato di redazione si è quindi dimessa, facendolo decadere.

“L’assemblea dei giornalisti del Corriere della Sera ha bocciato l’ipotesi di accordo raggiunta dal Cdr dopo una trattativa con l’azienda per portare avanti le istanze della redazione e dopo la proclamazione di due giorni di sciopero. Uno sciopero che era stato deciso all’unanimità di fronte al rinnovato e reiterato peggioramento delle relazioni sindacali. Dopo mesi di confronto, infatti, l’azienda non aveva dato risposte alle nostre istanze: il rinnovo dell’accordo di smart working, il premio di risultato e l’aggiornamento professionale, messo in discussione dopo oltre vent’anni. Il tavolo si stava chiudendo con la proroga dello smart working per 12 mesi, un premio di risultato per il 2023 e una rimodulazione dell’aggiornamento professionale.
Le risposte arrivate alla fine della trattativa tra Cdr e azienda, però, non hanno convinto l’assemblea che ha deciso, nella sua sovranità, di confermare i due giorni di sciopero dalle 00.01 di venerdì alla mezzanotte di sabato. Il Cdr ha presentato a maggioranza le dimissioni e, quindi, decade.
Il Cdr”.

L’editore si è limitato a una laconica e meravigliata risposta che è sembrata voler approfittare di questa crisi nella redazione:

“Abbiamo trattato con il Comitato di Redazione (CdR) che è l’organismo delegato dall’assemblea per le relazioni sindacali.
Abbiamo trovato un accordo con il Comitato di Redazione che non è stato successivamente approvato dall’assemblea.
Ricordiamo che l’editoria è in un momento di grande trasformazione aggravato dall’aumento dei costi delle materie prime.
In un momento come questo sarebbe fondamentale lavorare uniti con l’apporto delle migliori energie della redazione.
Speriamo che i lettori capiscano la decisione assunta dall’assemblea.
L’Editore”.

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