domenica 21 Aprile 2024

La guerra di GEDI

Questa settimana il Comitato di redazione di Repubblica ha protestato col direttore e con l’editore per un’iniziativa ritenuta da diversi giornalisti piuttosto discutibile sotto l’aspetto di etica giornalistica e di etica in generale. GEDI, la società editrice di Repubblica, ha infatti organizzato un incontro online sponsorizzato dalla società PwC Italia in cui il direttore Maurizio Molinari e un giornalista dello HuffPost (appartenente allo stesso gruppo editoriale) hanno intervistato il ministro della Difesa Guido Crosetto per parlare di investimenti in armi e difesa militare, insieme a Franco Gussalli Beretta della azienda di armi Beretta. L’incontro avrebbe dovuto essere trasmesso “sulla Homepage di la Repubblica, La Stampa, Huffpost e GNN” ma dopo le proteste del CdR la diffusione è stata cancellata e l‘articolo originale è stato emendato da alcuni passaggi più enfatici sull’importanza delle spese militari e dai nomi dei partecipanti.

Il sito Professione Reporter riporta che il CdR “ha fatto presente sia all’azienda che alla direzione il profondo disagio di fronte a un evento di questo tipo. Sia per un chiaro pericolo di commistione tra giornalismo e interessi commerciali (‘l’investimento nel comparto della difesa non solo rappresenta una priorità per la sicurezza, ma ha anche un impatto significativo sulla transizione green e digitale’, è scritto nella presentazione dell’incontro sul nostro sito: si tratta di giornalismo o pubblicità?), sia per ragioni legate all’identità del nostro giornale, cioè un quotidiano della sinistra legato ai valori della nostra Costituzione, una carta fondativa che ‘ripudia la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti’”.

“L’azienda – ci è stato detto – non era al corrente di questa iniziativa e ha convenuto con noi che si è trattato di un errore, di una leggerezza della concessionaria di pubblicità. Nel farlo, è stato posto il tema della necessità di un maggior controllo editoriale. Per tutte le ragioni sopra esposte chiediamo la rimozione del redazionale in questione, indistinguibile dai contenuti di natura pubblicitaria”.
L’articolo di promozione dell’incontro è rimasto online, con alcune rimozioni. Della polemica ha scritto anche il Fatto, giovedì (il Fatto aveva anche riferito domenica degli insoddisfacenti bilanci del 2023 di GEDI).

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