domenica 27 Luglio 2025
La costruzione di progetti giornalistici dedicati ai bambini e ai ragazzi è un pensiero che attraversa le redazioni con frequenza. Ancora di più in questi anni di declino di interesse nei confronti dei giornali da parte dei lettori e delle lettrici giovani: ma se da una parte la tentazione di ricostruire un interesse nell’informazione prodotta dai giornali fin da età molto piccole è una tentazione affascinante, dall’altra il timore è che le ragioni dell’allontanamento siano solide e insuperabili. In più, giornali dedicati ai bambini o ai ragazzi si trovano nella particolare condizione di dover interessare i bambini e i ragazzi ma avere come potenziali acquirenti soprattutto i loro genitori: e quello che piace ai primi non è necessariamente quello che convince i secondi, o viceversa.
E insomma, le tentazioni rimangono quasi sempre tali. In Italia i due esperimenti principali e più longevi tra le testate maggiori sono il mensile Internazionale Kids (che ha anche un suo festival) e l’inserto settimanale del quotidiano Avvenire che si chiama Popotus.
A rendere più fragili ancora le prospettive di simili progetti è arrivata questa settimana la notizia – riferita dal giornalista Max Tani, che si occupa di media per il sito americano Semafor – che il New York Times chiuderà la sua sezione mensile “For Kids“, che esiste dal 2017.
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