domenica 10 Ottobre 2021

La crisi dei CdR anche al Corriere

Il sito Professione Reporter è tornato sulla crisi di fiducia nei confronti del ruolo dei “Comitati di Redazione” – ovvero gli organi che rappresentano le richieste dei giornalisti nei confronti della direzione e dell’azienda – raccontando che anche al Corriere della Sera non ci sarebbero giornalisti disposti a candidarsi per farne parte, un po’ come avviene spesso quando bisogna eleggere i rappresentanti degli studenti a scuola.

“Una crisi della rappresentanza sindacale che ha varie spiegazioni. Più in generale, la caduta della fiducia nella risoluzione collettiva dei problemi. In particolare, nei giornali, la perdita di potere dei Cdr. Nonostante l’articolo 34 del contratto di lavoro resti intatto da molti decenni e conferisca ai Cdr molti poteri di controllo, di trattativa, di consultazione, permetta agli stessi di pubblicare comunicati sui giornali, di convocare assemblee, di interloquire e influenzare le direzioni, il ruolo non viene più considerato interessante, formativo, utile per la comunità (la redazione).
I cdr si trovano, in questa lunga contingenza di crisi – prepensionamenti, chiusure, riduzioni del trattamento economico- stretti fra le Aziende, che vogliono solo tagliare, le Direzioni, spesso più vicine alle Aziende che ai giornalisti e i colleghi, preoccupati, impauriti, disorientati. Senza avere sempre il sostegno del sindacato regionale e nazionale, a sua volta nel pieno di un calo di iscrizioni e di rappresentatività. Diventa così, quello di membro del Cdr, un secondo lavoro (oltre a quello normale di redazione, che non viene meno) molto pesante”.

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