domenica 28 Novembre 2021

La cessione di Donna Moderna

L’editore Mondadori ha confermato questa settimana la vendita delle riviste Donna Moderna e Casa Facile al gruppo editoriale creato da Maurizio Belpietro intorno al suo quotidiano la Verità, che già aveva acquisito da Mondadori il settimanale Panorama e altri periodici. La notizia del progetto era nota già dall’inizio dell’autunno, ne avevamo scritto:
“L’operazione va nel senso che Mondadori ha comunicato spesso negli ultimi anni, di voler investire soprattutto nel suo business dei libri e nelle attività digitali dismettendo progressivamente l’impegno sui giornali: se si concludesse questa cessione le sue riviste rimarrebbero Chi (che è ritenuto un asset di relazioni e interessi che va oltre il suo valore commerciale), Sorrisi e Canzoni (che continua a essere il settimanale più venduto in Italia con gran distacco, e una diffusione di oltre 400mila copie) e Grazia e Interni, su cui da tempo circolano ipotesi di cessioni ad altri editori.
Donna Moderna ha tuttora una diffusione di 165mila copie, Casa Facile di 123mila. Le testate acquisite finora dal gruppo La Verità hanno dei bilanci generalmente soddisfacenti, grazie alle drastiche ma efficaci riduzioni dei costi, soprattutto del personale: il lavoro fatto in quel gruppo sembra voler essere più in quella direzione che in progetti di ideazione o rinnovo di opportunità che non siano quelle dei ricavi pubblicitari su carta”.

L’accordo ora prevede il passaggio al nuovo editore di 36 giornalisti e giornaliste. Hanno protestato il Comitato di redazione di Mondadori e la redazione di Donna Moderna – che ancora una decina d’anni fa era uno dei maggiori successi commerciali tra i periodici italiani – in una lettera all’editrice Marina Berlusconi.
“Vorremmo qui riaffermare con orgoglio che il nostro giornale non può essere solo un conto in rosso e che l’anima di una testata storica, unica, mai di fatto copiabile, è fatta sì dai giornalisti – che la creano – e dai lettori – che la comprano – ma soprattutto da un proprietario forte che la sostiene e che ha l’autorevolezza e l’orgoglio di editarlo, di difenderne qualità, voce e indipendenza. Editore che proprio di recente ha riaffermato la forza e la vitalità della sua azienda, dimostrando con nuove acquisizioni la volontà di continua espansione, e la fiducia nella ripresa del Paese. Scindere Donna Moderna dalla sua casa editrice storica, la Mondadori, rischia di snaturare l’essenza stessa della testata, che è e rimane un patrimonio di tutti. Una garanzia e una tutela per migliaia di donne, lavoratrici, madri, figlie, ragazze, studentesse che ancora hanno bisogno di informarsi e affidarsi a un giornale femminile che parla con onestà il linguaggio delle donne”.

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